DI ALBERTO CHIARA – Il crimine internazionale fattura ogni anno l’equivalente del Prodotto interno lordo di un Paese medio del G20 come la Russia o il Canada. È stato calcolato che il suo budget annuale s’aggira sui 1.329 miliardi di dollari. I predatori senza frontiere trattano un centinaio di differenti categorie merceologiche, macinano profitti, corrompono, truffano, rubano, intimidiscono, sparano. Uccidono. Dopo aver passato una vita a contrastarli, Sandro Calvani prova a raccontarli. Lo fa redigendo un catalogo del male, pensato e scritto come fosse un’edizione delle Pagine gialle (Sandro Calvani e Michela Albertazzi, Saccheggio mondiale, Effatà editrice).
– Dalla A di abbigliamento, alcolici e armi alla V di veleni: nessun settore sfugge al saccheggio che colpisce il pianeta…
– La voce più rilevante?
«Il commercio di droghe illegali. Il giro d’affari annuo della sola marijuana supera i 200 miliardi di dollari, quello della “Cocaina Spa” è di 88 miliardi. Al secondo posto per redditività c’è il giro mondiale di farmaci falsi. Con 190 miliardi di dollari, segue il racket della prostituzione, al terzo posto per incassi ma al primo per violazione dei diritti umani,visto che riduce in schiavitù donne d’ogni età. Il traffico illegale di armi leggere, infine, frutta oltre 2 miliardi di dollari annui».
– La voce più recente?
«Quella legata alle frodi via Internet. La pirateria informatica che copia canzoni, film e videogiochi senza pagare i diritti d’autore o che dirotta a suo vantaggio i trasferimenti di denaro, vede i propri profitti aumentare in un anno del 15%. Alcuni fenomeni come il gioco d’azzardo clandestino registrano in certi Stati impennate del 60% all’anno. Parliamo di cifre impressionanti. Penso, ad esempio, ai 130 miliardi di dollari che negli Stati Uniti le bande criminali intascano grazie alle scommesse online. Molti consumatori violano la legge in modo ripetuto, compulsivo. In Spagna, il 95% della musica scaricata da Internet è illegale. Il mercato globale degli audiovisivi copiati con sotterfugi frutta 60 miliardi di dollari l’anno».
SANDRO CALVANI IN BREVE – Sandro Calvani nel 1988 ha fondato per l’Oms il Panafrican Centre for Disaster Preparedness che, con sede ad Addis Abeba, creò e sperimentò i primi programmi di “protezione civile” in Africa. Durante la sua direzione, il dittatore etiope Menghistu fece arrestare a torturare una funzionaria del centro Oms. Calvani divenne così anche il primo diplomatico dell’Oms a denunciare pubblicamente l’operato di un dittatore africano.
Nel 1991 Calvani divenne il più giovane direttore della regione africana dell’OMS. L’anno dopo fu distaccato all’agenzia anti-droga dell’Onu, da poco creata, e fu nominato direttore dell’ufficio dell’agenzia in Bolivia. Nel 1999 divenne direttore regionale per il Sud-Est Asiatico e il Pacifico del programma anti-droga ed anti-crimine dell’ONU, con sede a Bangkok e responsabilità su trentuno Paesi della regione. Calvani creò il primo programma internazionale di controllo e prevenzione del narcotraffico attorno alla Cina, chiamato ACCORD (Asean and China Cooperative Operations in Response to dangerous Drugs).
Nel 2004 Calvani divenne Direttore del Programma delle Nazioni Unite contro la droga ed il crimine in Colombia; nel 2007 fu nominato da Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu, al posto di direttore direttore dell’Unicri (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute), esperienza da lui conclusa nell’aprile 2010.