AMICI MIEI, EUROPEISTI E ANTIEUROPEISTI IMMAGINARI

europeisti e antieuropeistiUrsula von der Leyen (a sinistra) e Christine Lagarde.

Molti, in questi giorni, dicono e scrivono che il virus modificherà per sempre il nostro stile di vita, ci cambierà nel profondo. E aprirà la strada a politiche nuove. È possibile. Non sarà comunque gratis: la crisi, che da sanitaria è diventata politica, economica e sociale, dovrà essere assai profonda e dolorosa per aprire dei varchi in un mondo come il nostro, bloccato nella famosa situazione in cui otto persone (6 americane, 1 spagnola e 1 messicana) dispongono della stessa ricchezza di cui dispone la metà più povera dell’umanità (3,5 miliardi di persone). Siamo davvero convinti, per esempio, che la Cina cambierà radicalmente rotta? Vedremo. Dalle nostre parti, intanto, una cosa è già mutata, e per il meglio: quella specie di obbligo, sciocco e soffocante, di parlar bene della Ue perché se no “vincono i populisti”. quel ridicolo dividere il mondo tra europeisti e antieuropeisti.

Anche prima del disastro Lagarde c’erano state molte e dure prese di posizione. Sandra Zampa, sottosegretario Dem alla Salute, aveva detto: “Sul caso Coronavirus l’Europa ha certificato un fallimento”. Sedici eurodeputati Dem avevano scritto alla Von Der Leyen in questi termini: “Sul Coronavirus Bruxelles si deve scuotere e non l’ha fatto finora”. Ciliegina sulla torta, la dura nota del Quirinale sul caso Lagarde: ““L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del Coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si attende quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”. Mattarella, ovvero: poche ma sentite parole.

Ho citato, apposta, persone e gruppi di sicura fede europeista. L’aria è cambiata. Europeisti e antieuropeisti, quando sono acritici gli uni e di maniera gli altri, mi stuccano allo stesso modo e non mi interessano. Gli uni e gli altri fanno danni, all’Italia e all’Europa. E, soprattutto, si tengono in piedi reciprocamente. Non è il “populismo” a frenare l’Europa. Al contrario, è l’Europa frenata a incentivare il “populismo”. E che sarebbe del consenso che va al “populismo” se non ci fosse questa Europa frenata (cosa di cui si sono accorti tutti) da poter criticare?

Alle ultime elezioni europee il fronte europeista si è compattato sull’idea di cambiare l’Europa. Che cosa abbiamo visto, finora? La Von Der Leyen (presidente della Commissione Europea) ha offerto piena copertura politica al respingimento dei rifugiati lanciati dalla Turchia di Erdogan (lautamente compensato dalla stessa Ue per trattenerli) contro la Grecia e verso l’Europa. Il tutto dopo aver autorizzato ogni possibile critica al ruolo dell’Italia nelle attività della guardia costiera libica e dei suoi “respingimenti in mare” (Dunja Mijatovic, commissaria europea per i Diritti Umani, solo il 22 febbraio scorso).  Zero attività nella crisi del Coronavirus, ormai palesemente europea, anzi mondiale.

In entrambe i casi, però, la Von Der Leyen prima e la Lagarde  poi hanno parlato di soldi. Soldi, soldi, soldi. Quelli che andranno alla Grecia, quelli che andranno a Erdogan, quelli che la Bce metterà in campo per sorreggere i bilanci dei Paesi più sconvolti da questa crisi. Bene, mica possiamo sputare sui soldi. Saranno indispensabili, dopo. E meno male che possiamo attingere ai fondi europei. Da soli, per usare un eufemismo, avremmo fatto molta più fatica.

Però… Ha senso finanziare Erdogan (che a sua volta finanzia i jihadisti che operano in Siria), mantenere le sanzioni contro la Siria, cioè mettere benzina nel motore che produce rifugiati, e nello stesso tempo aspettarsi di risolvere il problema dei rifugiati? Ha senso pompare denaro senza nemmeno provare a coordinare gli sforzi dei Paesi europei investiti dal virus? Vero, le politiche sanitarie sono competenza esclusiva dei singoli Paesi. Ma almeno uno scambio serio di informazioni e dati, un acquisto centralizzato delle attrezzature minime… E’ europeismo ridursi ad accogliere un aereo e un pugno di medici dalla Cina come se fosse un’apparizione miracolosa? Fino a quando riusciremo a coprire con l’esborso di denaro una tale miopia politica?

Amici miei, europeisti e antieuropeisti immaginari. Siamo seri. I grandi leader dell’europeismo, se guardassero a queste signore, si metterebbero le mani nei capelli. Ma se non ci fossero nemmeno quelle, andrebbe anche peggio.

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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Un Commento;

  1. Ussi said:

    Non sono d’accordo.Se potessimo auto-finanziarci con l’emissione diretta di moneta come Giappone Corea UK USA ecc. saremmo intervenuti subito senza limiti e potremmo anche sostenere meglio borsa ed economia.
    Ricordo che siamo in surplus di bilancio commerciale (vendiamo più di quello che compriamo, quindi abbiamo surplus di valuta estera cioè valuta estera in abbondanza in cassa) e se la valuta interna la potessimo stampare avremmo in cassa valuta estera e nazionale in abbondanza, e non avremmo bisogno di prestiti (se hai soldi in cassa non hai bisogno di chiederli!!).
    Avremmo un’economia più solida e indipendente.
    Ti stimo per gli articoli di politica internazionale, ma non dovresti parlare di economia a cuor leggero senza aver studiato macroeconomia.
    Quello che per anni ci hanno venduto come grande protezione è in realtà una trappola che ci rende più deboli e, come abbiamo visto ieri, sensibili a ogni capriccio e sgarbo (perché è stato uno sgarbo volontario: non si fanno “errori” o “gaffe” del genere a quel livello: è una mossa nemmeno troppo sottile per farci vedere quello che potrebbero fare, metterci in difficoltà, e forzare la firma del MES2) della divinità che qualcuno ancora adora.

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