QUANDO L’ASSASSINIO DI UN PRETE NON INTERESSA A NESSUNO

      Avete mai sentito parlare di padre Moylon Johnson Prakash? Se siete lettori di Avvenire sì, se siete lettori di qualunque altra cosa no. Perché solo il quotidiano della Cei ha parlato dell’assassinio di padre Prakash, un sacerdote salesiano di origine indiana, 61 anni, da più di 10 anni impegnato in Nepal e da 3 preside di una scuola intitolata a Don Bosco.
      Il sacerdote è stato ucciso con le modalità di un assassinio su commissione: quattro o cinque individui sono entrati nella sua missione alle prime luci dell’alba e gli hanno sparato a bruciapelo due colpi di pistola. Poi hanno lanciato una bomba che ha gravemente danneggiato l’edificio. Un altro sacerdote indiano, padre George Kalangara, ha assistito all’omicidio ed è scampato per miracolo alla successiva esplosione. I sospetti sono subito caduti sul movimento indipendentista del Terai, l’inquieta regione nepalese dove si trova la missione. Altri hanno parlato di una banda di predoni. A dare un’interpretazione più precisa dei fatti ha provveduto monsignor Anthony Sharma, vicario apostolico del Nepal, che ha accusato gli estremisti indù nepalesi: “Sono la maggioranza”, ha detto il vescovo, “e vogliono che cristiani e musulmani lascino il Paese”. In Nepal i cristiani sono circa 1 milione sui 28 milioni di abitanti, e i cattolici sono circa 8 mila.
      Questi i fatti. Quel che bisogna chiedersi, adesso, è: perché nessuno ne parla? Perché nessuno appende striscioni e manifesti sui muri dei palazzi comunali? Perché nessun editorialista, convertito o no, alza il (peraltro giusto) lamento sui cristiani perseguitati nel mondo? Perché non si ripete la mobilitazione che si ebbe nell’estate del 2007 quando nelle Filippine fu rapito (e infine liberato) padre Giancarlo Bossi, sacerdote del Pime (Pontificie Istituto Missioni Estere)? D’accordo, è cambiato il Governo, abbiamo altri problemi, fa caldo, siamo usciti dagli Europei, ecc. ecc. Ma perchè padre Bossi sì e padre Prakas no?
    Il mio dubbio è che sia stato monsignor Sharma a rovinare tutto. Se avesse lasciato cadere un sospettino sui musulmani, sull’estremismo dei fedeli di Allah, magari qualcuno si sarebbe pure indignato per questo ennesimo atto di violenza. Ma così, con gli indù, e con i musulmani per giunta dalla parte delle vittime, a chi può interessare?

L’approfondimento dell’Agenzia di notizie salesiana (Ans): http://www.infoans.org/  

Per l’articolo sulla morte di padre Prakas: http://www.avvenire.it/

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

Un Commento;

  1. stefania said:

    Sono d’accordo con questo post dalla prima all’ultima parola. Se posso dirlo, preferisco questa versione (più graffiante) a quella pubblicata su Famiglia Cristiana. Spero che non ti dispiaccia se inserisco questo post nel mio blog.
    Buon lavoro
    stefania

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