Ieri si è votato in Estonia per eleggere il nuovo Parlamento. O, meglio: hanno votato ai seggi, nel modo tradizionale, gli estoni che non hanno approfittato del voto elettronico organizzato nel Paese dal 24 febbraio al 4 marzo. Un’iniziativa che ha fatto dell’Estonia il primo Paese al mondo a fidarsi dell’elettronica per una scadenza politica così delicata.
Per l’Estonia, in realtà, non è una “prima” assoluta. Si era votato via web, in modo sperimentale, già nel 2005 per le elezioni locali (circa 10 mila votanti, il 3% degli aventi diritto) e poi, in misura più consistente, nel 2007, alle precedenti elezioni politiche, con un campione di 30 mila elettori (9%). Alle elezioni comunali del 2009, infine, si era arrivati al voto elettronico del 9,5% degli aventi diritto.
Adesso il salto vero e proprio, basato su un complesso sistema di password e verifiche elaborato da uno sviluppatore estone, Tarvi Martens, convinto sostenitore della tesi che “il voto on line è più sicuro di quello cartaceo, che deve comunque essere scrutinato da persone in carne e ossa. Ed è innegabilmente meno costoso”. Ma il vero “segreto” di questa procedura rivoluzionaria è la carta d’identità digitale: distribuita a tutti i cittadini di età superiore ai 15 anni (e ormai in possesso dell’80% della popolazione), consente, oltre all’identificazione, di firmare documenti elettronici, accedere all’ on line banking e fruire dei servizi della pubblica amministrazione.
L’Estonia, per quanto riguarda la cultura e la pratica dei nuovi strumenti elettronici, è all’avanguardia nel mondo. L’accesso a Internet è un diritto sancito dalla Costituzione e il tasso di penetrazione della Rete nella popolazione (1 milione e 340 mila abitanti) è uno dei più alti al mondo: 75%. Nell’Unione Europea, inoltre, l’Estonia è al settimo posto come penetrazione della banda larga. Come si diceva, il Paese ha una vera “cultura” Internet, che risale addirittura ai tempi dell’Urss. Fu proprio in Estonia, nel 1965, nella città di Noo, che fu costruito il primo computer sovietico, l’Ural-1. E fu la Relcom, azienda elettronica estone, a costruire nel 1991 il primo collegamento, appunto attraverso l’Estonia, tra la rete della Russia e quella della Finlandia.