L’Occidente sarà pure “il Grande Satana” ma ogni tanto torna buono. Anche all’Iran. Così non deve troppo stupire se il presidente Hassan Rohani, in carica dal 3 agosto, è ricorso al mezzo più amato dai ragazzi europei e americani, il video, per raccontarsi e raccontare il senso della sua ascesa al potere. Quasi un rap, che è stato prontamente diffuso attraverso i social network iraniani e YouTube dove, dicono le statistiche, ha raccolto 400 mila visualizzazioni nelle prime 24 ore in Rete.
Il video s’intitola “Nosafar” (Il viaggiatore nuovo), termine tratto da un verso del famoso poeta persiano Hafez che dice: “La strada è ancora lunga e io sono un viaggiatore nuovo”. E nel video il presidente Rohani in pratica espone il proprio programma, accompagnato dal canto di tanti giovani iraniani che si possono vedere in una porzione dello schermo. “Sento il peso dei vostri voti e del vostro appoggio”, dice/recita il Presidente, che annuncia un futuro brillante per il Paese e cita la sorte del presidente Mossadeq, rovesciato nel 1953 in un colpo di Stato organizzato dalla Cia.
Nosafar non manca di particolarità curiose. Nel video Rohani compare avvolto dal suono di strumenti musicali e accanto a donne che cantano, cose che normalmente non vengono programmate sulla Tv di Stato che, infatti, non ha ancora trasmesso il rap presidenziale. In più, Hossein Dehbashi, regista della clip, ha ammesso pubblicamente di essersi un poco ispirato al video Yes We Can che tanta fortuna portò al presidente Obama durante la campagna elettorale del 2008.