Ramallah – Dura la vita dei giornalisti palestinesi. Il Palestinian Center for Developmente and Media Freedoms (Mada), con sede a Ramallah (la capitale dell’Autonomia palestinese in Cisgiordania) ha appena pubblicato il suo rapporto annuale sulle violazioni della libertà di stampa nei Territori Occupati.
Nel 2011 le violazioni di tal genere sono state 206. C’è un misero margine di miglioramento rispetto al 2010, anno in cui ne erano state censite 218, vanificato però dal fatto che il 2011 ha registrato due episodi particolarmente violenti e crudeli: l’uccisione dell’italiano Vittorio Arrigoni a Gaza da parte di un locale gruppo armato ancora non identificato e il ferimento del giornalista palestinese Mohamed Othman, colpito al petto e a una mano dalle truppe israeliane il 15 di maggio, durante una manifestazione che ricordava il 63° anniversario della Naqba (la sconfitta araba del 1948). Othman, che rischia la paralisi delle gambe, è ancor oggi ricoverato in un ospedale in Turchia.
Ma il dato che forse più colpisce, e che Musa Rimawi, direttore del Mada, ha tenuto a sottolineare, è che nel 2011 per la prima volta le aggressioni alla libertà di stampa dei giornalisti palestinesi sono state da parte palestinese più numerose che da parte israeliana. 106 le violazioni da parte palestinese, 100 da parte israeliana. Uno spostamento significativo soprattutto se confrontato ai dati del 2010, quando violazioni commesse dagli israeliani e registrate dal Mada erano state 139 e quelle palestinesi 79. Delle 106 violazioni registrate dal Mada nei Territori palestinesi, ben 62 sono state commesse nella Striscia di Gaza e 44 in Cisgiordania.