I DIAMANTI DI NAOMI E QUELLI DI MANDELA

Ma insomma, il denaro puzza o non puzza? Questione antica, cui l’evo moderno aggiunge sempre nuove sfumature e risvolti. C’è denaro, per esempio, che a tratti puzza e a tratti no. Sembra questa la morale del clamoroso gesto di una quarantina di miliardari americani che, spronati da Bill Gates (Microsoft) e Warren Buffett (finanza), si sono impegnati (vedi il sito www.thegivingpledge.com, che pubblica le lettere dei Paperoni) a donare per opere di beneficenza almeno metà del patrimonio personale accumulato in lunghe e miracolose carriere.

Nelson Mandela con Naomi Campbell.

Nelson Mandela con Naomi Campbell.

L’elenco dei neo-generosi spazia dall’informatica, con Pierre Omydjar e Jeff Skoll (fondatori di eBay) e con Larry Eleison (fondatore di Oracle) allo spettacolo (George Lucas, regista di Guerre stellari e produttore), dalla finanza (il banchiere David Rockefeller e Sandy Weill, ex capo di CityGroup) alla Tv  (Ted Turner, inventore di Cnn, e Michael Bloomberg), dalla moda agli hotel al petrolio. Fatti i conti della serva, si potrebbe arrivare a 600 miliardi di dollari, poco meno di quanto la Casa Bianca ha speso nel 2009 per aiutare la pericolante economia americana. Niente male, anche se i soliti maligni fanno notare che ogni miliardario spenderà quei soldi come gli pare, e non per progetti comuni, e che le esenzioni previste dal fisco Usa per le donazioni benefiche saranno altrettanto imponenti.

Ma il punto è un altro. Una parte di questi quattrini, se tutto andrà bene, ripagherà “debiti” accumulati in passato, quando certe fortune erano da costruire o da incrementare. Dei neo-generosi solo Rockefeller rappresenta una ricchezza antica, e certo non costruita sulla gentilezza d’animo. Ma anche il promotore Bill Gates, che pure è un genio dell’informatica e con la fondazione che porta il suo nome e quello della moglie Melinda ha fatto cose importanti, in passato, quando si è trattato di proteggere i suoi brevetti fino al monopolio, non ha scherzato per niente. Ben lo sa il nostro Mario Monti, che da commissario europeo si trovò più volte a sfidare la potenza Microsoft. Imporre un monopolio vuol dire mutilare l’economia altrui, soffocare germogli industriali, troncare posti di lavoro. Non proprio un’opera da mecenati.

Sottilizziamo troppo? Può darsi. Ma col denaro bisogna starci attenti. Perché non solo puzza a volte sì e a volte no, ma anche con alcuni sì e con altri no. Lo dimostra il caso della supermodella Naomi Campbell, chiamata a testimoniare al processo contro Charles Taylor, ex presidente della Liberia, accusato dal Tribunale internazionale dell’Aja di crimini contro l’umanità. Naomi non ha fatto nulla di male se non accettare in regalo qualche grosso “diamante di sangue”, cioè le pietre preziose con cui Taylor finanziava i massacri compiuti nella vicina Sierra Leone dai suoi amici del Fronte Rivoluzionario Unito. Dicono le cronache, più di 50 mila persone uccise.

Lo sdegno internazionale è calato sulla modella, che pretende di aver ignorato, all’epoca, le deprecabili attività di Taylor. Sdegno altamente selettivo, però. Perché il diamante fu consegnato a Naomi nel 1997, dopo una cena sul Blue Train (convoglio di lusso delle linee sudafricane) cui aveva partecipato anche il premio Nobel per la Pace Nelson Mandela. E sì, Taylor era in Sudafrica a comprare armi per i suoi crimini, con una sporta piena di quei diamanti. Così, a quanto pare, se una modella non proprio esperta di politica internazionale accetta una pietra insanguinata è uno scandalo, mentre se lo fa a livello industriale un’icona della distensione va tutto bene. Il che contribuisce a ribadire che forse non è il denaro a puzzare ma, a volte, le mani che lo manovrano.

Pubblicato sull’Eco di Bergamo del 5 agosto 2010.

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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