ESCLUSIVO: PARLA IL POLPO PAUL

Un’intervista esclusiva con il polpo Paul, il cefalopode che indovinava i risultati del Mondiale, realizzata dal mio collega Francesco Anfossi.

– Bitte eine Frage, Herr Paul die Krake…
“Può parlare in italiano, mi chiami pure Paolo…”

Ilpolpo Paul, giustamente premiato con un facsimile della Coppa del Mondo di calcio.

Il polpo Paul, giustamente premiato con un facsimile della Coppa del Mondo di calcio vinta dalla Spagna.

– Lei parla italiano, signor Polpo?
“Maremma, certo che so l’italiano, son dell’Elba…”

– Dell’Elba? E come è finito a Oberhausen, in Germania, a fare l’oracolo?
“Glielo spiego velocemente, perché, sa, da quando ho azzeccato i pronostici sui Mondiali…”.

– Otto su otto… incredibile….
“Appunto, le dicevo, da quando ho azzeccato otto pronostici su otto, c’è la fila per intervistarmi, vengono perfino dalla Nuova Zelanda, dal Ghana e dal Paraguay e in Spagna il re Juan Carlos mi ha conferito la cittadinanza onoraria: el caballero Pulpo Pablo... Hanno creato anche un inno sulla musica degli Intillimani: El Pulpo, unido, jamas sserà vencido…”.

– Insomma, un trionfo…
“Non solo, probabilmente entrerò nel mondo del cinema”.

La sedicesima serie della Piovra?
“No, la Rai non s’è vista, ieri mi ha telefonato Quentin Tarantino”

– Vuole fare un film su di lei?
“Proprio così. Mi ha detto che ha già in mente il titolo: Polp Fiction“.

– Andiamo avanti, le chiedevo come è finito in Germania.
“Come molti italiani, sono emigrato. Sono nato all’Isola d’Elba, come peraltro ha confermato la mia istruttrice Verena Bartsch. Lavoravo in un ristorante di Livorno, poi in una trattoria sul mare di Viareggio. E’ lì che ho conosciuto Lippi. Più cocciuto di un pesce martello….”

– Aveva previsto anche il tonfo della nostra Nazionale?
“Certo che sì, di molluschi se permette me ne intendo…del resto non era difficile, in campo erano lenti e impauriti, sembravano paguri spiaggiati… ”.

– Ma che lavoro faceva in Italia?

“Il polpo da sbatacchio. Nessuno si fida di mangiare il pesce in uno stabilimento dove non si veda almeno un polpo ucciso sotto gli occhi dei clienti. Ma non si può ogni giorno pescare un polpo diverso. E così la direzione utilizza sempre lo stesso polpo, che dopo essere stato sbatacchiato davanti ai clienti viene di nuovo gettato nel mare, sotto il ristorante, legato a uno spago”.

– Vita durissima…
“Ben pagato (in cozze), ma durissima. Come se non bastassero gli sbatacchiamenti mattutini, dovevo sottopormi agli extra nel corso della giornata. Appena si presentava un cliente e chiedeva una bella insalata di polipo, venivo tirato su e sbatacchiato sul muricciuolo. Poi, dopo essere stato sostituito con polpi da freezer, ero di nuovo gettato in acqua. Siamo in molti a subire una sorte simile. La vicenda di un mio collega è stata raccontata  dal grande scrittore Achille Campanile in uno dei suoi famosi racconti, cui mi sono ispirato per raccontarle il mio passato. Vita terribile di sbatacchiamenti, ho desiderato la morte. Qualche volta, dopo essere stato sbatacchiato, mi avviavo zitto zitto, facendo il distratto, verso la cucina. Ma il cameriere mi riprendeva con lo spago e mi ributtava a mare…

– E’ vero che viene influenzato dalla luminosità dei colori delle bandiere?
“Macché. Perfino il professor Janet Voight del Field Museum of Natural History di Chicago, massima autorità in materia, ritiene che non ci sia alcuna certezza sul fatto che io possa distinguere i colori. La soluzione è molto più semplice”.

– E cioé?
“Mi tengo informato. Giornali sportivi, televisione, sono appassionato di calcio. Non è poi così difficile fare previsioni sul calcio. Prenda la Nazionale italiana, era così difficile prevedere una figura da baccalà con quella rosa? Senza Balotelli, Miccoli, Cassano e nemmeno Ambrosini? Andiamo! Ma nemmeno una trota…

– Com’è che non è finito lesso coi crauti dopo aver predetto la sconfitta della Germania?
“Ci stavo finendo. Me lo disse anche Hans”.

– Hans?.
“Sì, Hans lo scorfano. Insomma, Hans mi si avvicina e mi fa: zenti Paul, cuarda che zeconto me oggi ti mettono con la roba da manciare inzieme con le cozze, le foncole e le kartoffeln. Il momento più brutto della mia vita. Poi mi ha salvato la Merkel”.

– La Merkel? La Cancelliera?
“Proprio lei. Mi ha telefonato e abbiamo fatto un accordo. Le ho promesso di indovinare per i prossimi due anni le quotazioni dell’euro e dei bundes a cinque anni. Sa, con l’aria che tira, non è cosa da poco. Dobbiamo evitare l’effetto Grecia anche in Germania. La crisi rischia di farsi tentacolare”.

– E come farà?
“Col solito metodo. Tenendomi informato. Ho già fatto l’abbonamento anche al Sole 24 ore“.

di Francesco Anfossi

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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