ASINO CHI LEGGE. IN ITALIA CROLLANO I PREMI LETTERARI E NON DECOLLANO I LIBRI

    E’ singolare ma anche divertente che, proprio mentre il più kolossal dei premi letterari, il Grinzane Cavour, viene sospeso causa guai giudiziari dell’organizzatore, escano dati Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori; www.siae.it) che registrano un aumento delle spese per i libri (più 5% a Natale 2008) e, più in generale, per consumi ludico-culturali come concerti (più 6,47% tra febbraio 2008 e febbraio 2009), visite ai musei (più 31%) e sport (più 18,15%), mentre calano il cinema (meno 5,34%) e teatro (meno 11,97%). Trovo interessante soprattutto quanto riguarda i libri, per molte ragioni, a cominciare dal fatto che si trovano davvero tanti buoni libri che, uno a uno, costano meno di un film o di uno spettacolo teatrale. In più, fatta salva la grande importanza di tutti gli altri sistemi di apprendimento, la trasmissione della cultura avviene ancor oggi in gran parte attraverso la lettura: una visita al museo “rende” poco se non è completata da un buon catalogo o almeno un opuscolo (la Gioconda non basta averla vista), persino lo sport è poca cosa se non è integrato dal quotidiano sportivo del giorno dopo o da qualche altra forma di sistematizzazione scritta.                                      lettore-adulto.jpg
    La crescita di valore dei consumi culturali, o almeno di alcuni di essi, è avvenuta in tempi di crisi almeno già annunciata, quindi è tanto più significativa. Anche i dati hanno un indubbio valore, perché nessuna inflazione e nessuna stretta economica possono spiegare aumenti del 31 o del 18 per cento. Che cosa c’entra il Premio Grinzane Cavour con tutto questo? Proprio nulla, e proprio per questo va tirato in ballo. Il Premio era stato fondato nel 1981 per promuovere la lettura tra gli studenti. Avrà anche finito per fare molto altro, ma la finalità iniziale non è mai stato ripudiata. E’ dunque giusto notare che l’obiettivo è stato largamente mancato.

    Nell’estate dell’anno scorso due ricercatori dell’Istat (www.istat.it) , il professor Adolfo Morrone (professore di Statistica Applicata presso la Pontificia Università Gregoriana) e la dottoressa Mira Savioli, hanno pubblicato un bel libro intitolato La lettura in Italia (Editrice Bibliografica). In esso si notava anche che in Italia, tra le persone di età compresa tra i 25 e i 44 e attive nel lavoro, solo il 16% fa letture collegate alla professione, quota che sale al 19% se si considerano anche coloro che svolgono professioni che richiedono un costante aggiornamento. E questo 19% è pur sempre 7 punti sotto la quota che veniva raggiunta nel 1999.
          In altre parole: in Italia si legge poco e sempre meno. I due ricercatori, poi facevano notare un altro particolare: i bambini e i ragazzi italiani tutto sommato leggono, però crescendo smettono. Tra i 6 e i 10 anni d’età legge libri nel tempo libero il 47,2% dei bambini italiani, tra gi 11 e i 14 addirittura il 52,6% dei ragazzi, ma poi è solo calo. Siamo già al 39,9% tra i 25 e i 34 anni, al 37,5% dopo i 55, al 29,9% dopo i 65.           
          E’ chiaro, dunque, che le strategie per convincere i ragazzi a leggere possono essere lodevoli fin che si vuole, ma non approdano a nulla. Il vero campo di battaglia resta la scuola, è lì che si decide l’attitudine alla lettura degli italiani per tutto il corso della loro vita. Per concludere, qualche dato di fonte Eurostat: nel 2006, la quota di italiani che leggeva almeno un libro l’anno era del 50%. Roba buona per battersi con la Spagna (47,1%) e con la Grecia (45,4%) e per stracciare il Portogallo (32,4%), sapendo però di soccombere con la Francia (56,7%), la Germania (58,3%), la Polonia (60%) e un sacco di altri Paesi, finendo poi umiliati dalla Svezia e dall’Estonia (80%) e dalla Finlandia (75%).
Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

*

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Top