USA, DIAMO LA MANCIA AL GENERALE

     E noi? E l’Italia? La domanda viene alle labbra dopo aver letto quanto rivelato dal New York Times: un bel gruppone (75, addirittura) di generali in pensione arruolati dall’amministrazione Bush per comparire come “esperti” su tutti i canali radio e tv d’America per dire, guarda combinazione, che in Irak tutto andava bene, che la vittoria era vicina, la missione sacrosanta e i soldati felici di trovarsi laggiù a combattere. Militari bolliti imbeccati non solo da funzionari di medio livello ma anche dai vertici della Casa Bianca, compreso il vicepresidente Dick Cheney, l’ex ministro della Giustizia Gonzales, l’assistente di Bush per la Sicurezza Nazionale Stephen J. Hadley. Tromboni pronti non solo a dire quanto veniva loro suggerito ma anche a gonfiare, deformare, tacere, secondo necessità del Capo. Con un preciso risvolto economico: quasi tutti loro godono di ricche consulenze con le agenzie (sono ormai più di 150) dei contractors che affiancano le truppe Usa in Irak e che sono compensate con contratti per centinaia di miliardi di dollari. E quelli che non “mangiavano” così, traevano comunque un utile dalle notizie, fasulle ma riservate e ammantate di esclusività, che ricevevano dalla Casa Bianca: tv e radio non esitavano, infatti, ad elargire loro sontuosi contratti. 

    I nomi, se proprio vi interessano, sono su tutti i giornali. Ma, appunto: e noi? E l’Italia? Nel 2003 io c’ero, mi occupavo di Irak e ricordo benissimo il clima: chi non pensava che la spedizione contro Saddam Hussein fosse una splendida idea era un traditore o un idiota. E ricordo benissimo anche le reazioni all’intervento dell’ex generale (un altro…) Colin Powell, allora segretario di Stato, al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Una farsa, con esibizione di prove fasulle, foto fasulle e provette piene di borotalco. Ma in Italia comparve come d’incanto una pletora di “esperti”, ex generali, analisti militari, pronti a giurare che sì, era chiaro, le armi di distruzione di massa erano state scoperte, come si poteva dubitarne? Un genio fece addirittura un titolo che suonava più o meno così: “Sbugiardati i pacifisti”. Quanti di questi erano solo stupidi, intolleranti e trinariciuti e quanti invece erano a libro paga?

http://www.nytimes.com/2008/04/20/washington/20generals.html

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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