Lo scrittore Boris Akunin, il blogger Ilja Varlamov, il rocker Yurij Sevchuk, l’ambientalista Evgenija Chirikova, il giornalista Leonid Parfionov. Questi alcuni dei sedici fondatori della Lega degli elettori, un gruppo indipendente di intellettuali e celebrità varie che si propone di monitorare la correttezza delle elezioni presidenziali del 4 marzo. L’iniziativa nasce dal movimento di protesta che, dopo le elezioni politiche che hanno registrato il clamoroso calo di Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, ha accusato le autorità di aver “truccato” il voto con una serie di brogli e falsificazioni.
Putin, per parte sua, non ha atteso la comparsa della Lega per promettere un’elezione corretta e regolare. Secondo il governo, telecamere saranno installate in tutti i seggi e circa il 30% del personale addetto al voto sarà sostituito. Argomenti ragionevoli che, tuttavia, non forniscono alcuna garanzia sull’impossibilità di truccare il voto. D’altra parte, anche il fronte della protesta pare diviso. La prima uscita pubblica della Lega è stata accolta con scetticismo dai più radicati movimenti di difesa dei diritti civili, che hanno accusato i suoi promotori di ingenuità.