Nel 2011 l’industria del gioco, in Italia, ha raccolto 76 miliardi di euro: un incremento del 23,9% rispetto al 2010, quando la raccolta era stata di 61,5 miliardi. Di quei 76 miliardi, secondo le analisi Agicos, 54,8 miliardi sono tornati ai giocatori sotto forma di vincite mentre 9,2 miliardi sono andati allo Stato (5,7% in più rispetto al 2010).
Un’altra ricerca, realizzata dall’Università La Sapienza per conto di Lottomatica e Aams (Amministrazione autonoma Monopoli di Stato) ha valutato in circa mezzo milione (su 44 milioni di adulti tra i 15 e i 74 anni d’età), cioè l’1,01%, il numero degli italiani affetti da tendenza compulsiva al gioco. Una tendenza in leggero calo rispetto a ricerche precedenti, un dato comunque inferiore a quello emerso in altri Paesi: i giocatori compulsivi sarebbero l’1,2% in Germania, l’1,7% in Danimarca, il 2% in Belgio, il 2,5% in Olanda, addirittura il 6,5% in Estonia.