S’intitola Opportunità nella crisi: Prevenire l’HIV dalla prima adolescenza alla giovane età adulta, è stato elaborato da Unicef, Unaids, Unesco, Unfpa, Oil, Oms e Banca Mondiale ed è il primo rapporto consacrato al contagio da Hiv tra giovani e adolescenti. Secondo il rapporto, ogni giorno vengono contagiati 2.500 giovani, con una percentuale di rischio particolarmente elevata per giovani donne e ragazze adolescenti.
Sempre secondo il rapporto, nel 2009 i giovani dai 15 ai 24 anni contavano per il 41% dei nuovi contagi tra le persone di età superiore ai 15 anni. In tutto il mondo, da 4,3 milioni a 5,9 milioni di giovani in quel gruppo di età erano sieropositivi nel 2009. Nel gruppo di età compresa tra i 10 e i 19 anni, nuove stime parlano di circa 2 milioni (da 1,8 milioni a 2,4 milioni) di adolescenti sieropositivi. Questi adolescenti vivono per la maggior parte nell’Africa sub-sahariana e sono perlopiù di sesso femminile e inconsapevoli della loro condizione di sieropositività. A livello globale, le giovani donne costituiscono più del 60% di tutti i giovani che convivono con l’Hiv. Nell’Africa sub-sahariana, questa percentuale sale addirittura al 72%.
La situazione resta dunque altamente drammatica in Africa ma, a livello globale, si registra qualche miglioramento. Secondo la ricerca, infatti, il numero dei nuovi contagi dovrebbe aver raggiunto il picco nel 1997. In molti Paesi la diffusione del virus tra i giovani è diminuita. Nel 2001, il mondo si è impegnato a ridurre del 25%, entro il 2010, la diffusione dell’HIV tra i giovani. L’effettiva riduzione ottenuta, pari al 12%, rappresenta meno della metà della percentuale obiettivo.