SEI RAZZISTA? E IO TI DENUNCIO

di ALBERTO CHIARA

Non si sta sgretolando ma il muro di paura, ignoranza e sfiducia sta mostrando le prime crepe. Elaborato dall’Iref  (Istituto di ricerche educative e formative), il Rapporto 2010 dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, creato dal Governo, ha reso noto che nel 2010 sono state raccolte 766 segnalazioni di atti discriminatori a sfondo razzista. Nel 2009 erano state 373. La tendenza all’aumento delle denunce è confermata dall’ulteriore incremento del 40% che si è registrato dal primo gennaio al 14 marzo 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010. Dai dati risulta che  le vittime nel 63,4% dei casi sono straniere: più uomini che donne, più adulti che giovani, la maggior parte operai o impiegati. E un 10% di segnalazioni riguarda discriminazioni non razziali ma di genere oppure di orientamento sessuale o religioso.

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Chi segnala gli atti di discriminazione? Ben 222 vittime e 108 testimoni nel 2010 si sono rivolti in prima persona all’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali (Unar), con una prevalenza di uomini tra i 35 e i 64 anni. E quasi una segnalazione su 4 (23,3% delle vittime) riguarda persone straniere originarie dell’Europa orientale e dei Balcani, mentre quelle riguardanti immigrati nativi dell’Africa del Nord sono il 20,9%. Le vittime straniere sono il 63,4%, e il 9,7% sono persone di origine straniera che hanno la cittadinanza italiana. Ma l’82,2% dei testimoni di discriminazione è italiano.

Tracciando l’identikit di coloro che si sono rivolti all’Unar nel 2010 per segnalare discriminazioni, il Rapporto evidenzia che sia tra le vittime sia tra i testimoni la maggioranza è fatta di persone sposate (rispettivamente, il 50,8% e il 48,1%) e con un titolo di studio medio-alto: «Tra le vittime, il 40,6% ha un diploma di scuola superiore, il 38% ha avuto un percorso di studi di tipo universitario: i laureati sono il 32,1%», anche se «la maggior parte delle vittime è impiegata come operaio (25,7%), mentre gli impiegati sono il 23,6%», fanno notare i ricercatori dell’Iref, commentando i dati. Tra i testimoni, sale la quota di coloro che svolgono lavori non manuali (42,2 %); molti anche i disoccupati (24,1%), soprattutto donne.

razzismo2323Inoltre, se si considerano esclusivamente le segnalazioni delle vittime, tra gli uomini emerge «una prevalenza di casi di discriminazione diretta; invece tra le donne risulta più frequente «l’aggravante delle molestie (23,1%)». Tra i giovani con meno di 35 anni, inoltre, è stata verificata «una prevalenza di discriminazioni relative all’erogazione di servizi da parte di enti pubblici (16%), mentre tra gli adulti più numerose sono le discriminazioni relative al lavoro»: poco meno di una su 4. I cittadini stranieri, nel 26,3% dei casi, hanno subito discriminazioni nell’accesso alla casa.

Infine, la maggioranza delle vittime ha una carta di soggiorno (53,9%). E complessivamente «la propensione alla denuncia sembra interessare gli individui con una condizione giuridica che offre loro maggiori garanzie: scarsa è difatti la presenza di denunce fatte da persone con titoli di soggiorno temporanei», nota l’Iref nel Rapporto Unar 2010, precisando: «Anche il tempo di permanenza in Italia conferma che la propensione alla denuncia è maggiore tra le persone con una condizione sociale maggiormente stabile: le vittime, nella maggior parte dei casi, sono in Italia da più di 5 anni: da 6 a 10 anni il 35,3%; da 11 a 20 anni il 33,5%».

di Alberto Chiara

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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