MODA: SE PURE ARMANI SI METTE LE REEBOK

Pitti Immagine Uomo ha appena  chiuso i battenti, e mentre vengono proposte sulle passerelle milanesi le collezioni maschili delle più importanti griffe italiane, è possibile fare un consuntivo dell’andamento del settore. Intanto un dato confortante: i compratori nella capitale toscana sono saliti da 22.700 dello scorso gennaio ai 23.300 di questa edizione (più 3%), di cui ben 7 mila dall’estero. Molti  dei presenti alla Fortezza da Basso, la suggestiva sede della rassegna fiorentina, provenivano da Stati Uniti, Russia, Francia, Spagna, Cina, Hong Kong, Turchia, Corea, Paesi scandinavi. Un po’ in calo le presenze di tedeschi, giapponesi e inglesi. Tutti hanno commentato con entusiasmo le nuove collezioni, valorizzate tra l’altro dal nuovo concetto espositivo dei saloni, progettati per questa edizione dalla celebre designer spagnola Patricia Urquiola.

Compie vent'anni il celebre modello "Pump" della Reebok.

Compie vent'anni il celebre modello "Pump" della Reebok.

 

     Per gli operatori del settore moda, la vetrina italiana per quanto concerne l’abbigliamento maschile è dunque sempre più ampia e strutturata: la fiera rinnovata di Firenze, le sfilate a Milano e, dalle ultime due stagioni, anche la novità delle passerelle online. I veri fashion victim hanno potuto vedere in diretta le sfilate di Dolce & Gabbana ed Emporio Armani. Ma come sarà il guardaroba maschile del prossimo autunno-inverno?

      I cappotti in lana pesante sono piccoli e aderenti ma con le spalle quadrate. Il trench torna di grande attualità, nello stile più classico all’inglese. Spalle evidenti anche per le giacche da Emporio Armani, che ha proposto all’interno di una collezione minimale colori insoliti e fluorescenti, per capispalla che si ispirano al mondo dello sport e in particolare a sci e snowboard. I pantaloni sono diventati più morbidi e un filo più lunghi. Non tramonta mai lo smoking, che Massimo Rebecchi ha presentato a Pitti non nella versione tradizionale da grande occasione o da red carpet, ma indossato su pantaloni cargo e sotto parka sportivi.

       La collezione di Dolce & Gabbana si ispira al film di Giuseppe Tornatore Baaria, proiettato sullo sfondo della sfilata. Una Sicilia antica per un uomo rude, dalla barba sfatta, che veste di scuro e in modo semplice, quasi come un uomo di campagna. Immancabile la coppola nera. Per Missoni, invece, la sfilata è stata on the road. I modelli si sono mescolati tra la gente e hanno passeggiato per le vie di Milano. Partendo dallo showroom di via Solferino hanno raggiunto piazza del Duomo, piazza della Scala e poi piazza Castello. Per loro, giacconi tre quarti in lana jacquard di sapore etnico, portati su pantaloni stretti, quasi dei fuseaux, e con morbidissime sciarpe formato extra-large.

      Cowboy gentiluomini da Salvatore Ferragamo: indossano maglie di lana pesante, pantaloni infilati dentro gli stivali di cuoio pesante e nascondono sguardo e chiome lunghe e selvagge sotto l’immancabile cappellone texano. Infine, stile Matrix per Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, che firmano le collezioni di Gianfranco Ferrè dalla scomparsa del grande stilista: per loro, l’uomo si riparerà dai rigori del prossimo autunno-inverno con trench lunghi quasi fino ai piedi.

La nuova collezione di Giorgio Armani.

      Tra gli accessori, mocassini super-classici da F.lli Rossetti, marchio che ripropone la sua Brera, scarpa che negli anni Sessanta portavano anche Gianni Rivera e la squadra del Milan in versione nera coi fiocchetti rossi. Sempre da Pitti, un altro ritorno in fatto di calzature: ha festeggiato a Firenze i suoi vent’anni la celebre Pump, modello di punta della Reebok. Ma non è l’unica novità che riguarda la Reebok International Ltd, che ha annunciato in questi giorni un’alleanza globale con la Giorgio Armani Spa per la realizzazione di una collezione speciale che combina stile attivo, sport e tecnologia. Le prime collezioni EA7/Reebok ed Emporio Armani/Reebok sono state presentate proprio in questi giorni a Milano.

di Giusi Galimberti

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

*

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Top