IMMIGRAZIONE 2: L’ESERCITO DELLE BADANTI, UNICA SALVEZZA DELLE FAMIGLIE

      In un breve arco di anni, le badanti sono diventate una presenza insostituibile per
molte famiglie italiane. Ormai è normale vedere per strada una persona anziana che
procede affiancata e sostenuta da una giovane donna non italiana. Le cifre che le riguardano sono più stime che dati puntigliosamente verificabili, perché la maggior parte di loro lavora in nero. E lavora in nero perché è clandestina.
      Numeri recenti sono stati elaborati dall’associazione dei consumatori Adoc: sarebbero 1 milione e 700 mila le collaboratrici familiari immigrate, tra le quali le badanti rappresentano la maggioranza; 1 milione e 50 mila famiglie le impiegherebbe in modo irregolare. «Non è che i datori di lavoro non vogliano metterle in regola, ma non c’è la possibilità», precisa il presidente di Adoc, Carlo Pileri. «Le badanti rappresentano un aiuto importante non solo per le famiglie, che altrimenti dovrebbero abbandonare a sé stesse persone anziane o non autosufficienti, oppure farle ricoverare in cliniche specializzate a costi altissimi. Sono una risorsa fondamentale anche per la società, tra un sistema sanitario come il nostro che ha grossi problemi, e Regioni che non ce la fanno a sostenerne i costi. Se si riversassero sulle strutture pubbliche centinaia di migliaia di persone che non potessero più stare a casa assistite dalle badanti, probabilmente salterebbe il sistema sanitario. Si dovrebbe favorire, e non ostacolare, le pratiche di messa in regola».
       Così non è, al momento. Nell’ultimo decreto flussi sono previsti 65 mila ingressi per colf e badanti extracomunitarie, e il ministro dell’Interno Maroni ha confermato di non volere sanatorie. Quindi, da un lato il Welfare nazionale avrebbe un colpo durissimo se venissero rimpatriate, dall’altro lo Stato non intende favorirne la regolarizzazione. «E pensare che ne avrebbe un risparmio di 44 miliardi e 200 mila euro», aggiunge il presidente dell’Adoc. «Ai contributi e alle tasse che verrebbero pagati, va aggiunto il risparmio per il servizio sanitario su costi di ricovero che, altrimenti, sarebbero a carico della collettività. Oltre al vantaggio di persone che lavorano in regola, e vengono considerate importanti e leali, come sono in realtà».
di Rosanna Biffi

Pubblicato su Familia Cristiana  http://www.famigliacristana.it

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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