YEMEN PAPERS, E SAI CHI LI AMMAZZA

yemen papersYemen, tombe di civili uccisi dai bombardamenti.

Il sito francese Disclose, specializzato in giornalismo investigativo, ha pubblicato quelli che, con sottile ironia, ha chiamato Yemen Papers. Potete leggerveli con calma, se volete. Qui mi limito a segnalare che il rapporto (il sito confessa di averlo “ricevuto” nel novembre del 2018) è coperto dal segreto militare. Una quindicina di pagine che raccontano quanto segue: la Francia ha continuato in questi anni a fornire armi all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti,  protagonisti della guerra che si svolge nello Yemen. Queste armi (carri armati e razzi, soprattutto) vengono usate contro i civili. Le autorità militari e politiche francesi lo sanno benissimo, tanto da avere mappe precise sulla dislocazione di tali armi nelle diverse aree dello Yemen. Ma non hanno interrotto il lucroso rapporto d’affari con i Paesi citati.

La scandalosa partecipazione dei Paesi occidentali (con la Francia ci sono anche Regno Unito, Usa e Canada) alla carneficina saudita nello Yemen è cosa nota. La Francia, poi, persegue da tempo un piano neo-imperialista in Medio Oriente e nell’Africa del Nord che la vede sempre al fianco di Arabia Saudita ed Egitto: nello Yemen, certo, ma anche in Libia, dove il trio è impegnato a sostenere i piani egemonici del generale Khalifa Haftar. Anche a lui la Francia fornisce armi e consiglieri militari.

Gli Yemen Papers di Disclose, quindi, non rivelano nulla di sorprendente, però contribuiscono a delineare nei dettagli una politica che si presenta con grandi dichiarazioni di principio ma si nutre di azioni di un cinismo quasi rivoltante.

L’uscita di Disclose, però, arriva poco dopo l’arresto di Julian Assange, inseguito da un mandato di cattura degli Usa per aver trafugato e poi pubblicato, a proposito di Iraq, Afghanistan e Guantanamo, documenti coperti dal segreto di Stato. Gli Yemen Papers sono la stessa cosa, quindi, in pura teoria, anche i giornalisti di Disclose dovrebbero essere arrestati. È giusto? Dal punto di vista dello Stato forse sì. Ma dal nostro punto di vista, quello dei cittadini che non vorrebbero essere trasformati in sudditi?

Quelli di Disclose, forse perché la coincidenza con le vicende di Wikileaks era troppo evidente, hanno spiegato così la decisione di pubblicare gli Yemen Papers: «Crediamo che questa pubblicazione sia giustificata dalla necessità di aprire un giusto dibattito sui contratti per la fornitura di armi che la Francia ha firmato con Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. E che questo dibattito sia ancor più necessario considerato che questi documenti rivelano il tentativo da parte del governo di nascondere tali fatti».

Alla fine, è tutto qui. Preferiamo sapere o non sapere?

Pubblicato in Babylon, il blog di Terrasanta.net

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

Altri articoli sul tema

*

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Top