OLTRE SOCHI LA SFIDA DI PUTIN

Grande popolo, quello russo, ma non particolarmente noto per l’autoironia. Così, quando i ballerini della cerimonia di chiusura hanno mimato l’incidente tecnico della cerimonia di apertura (solo quattro dei cinque cerchi si erano illuminati), si è capito che Putin, il Cremlino e la Russia erano molto soddisfatti di com’erano andate le Olimpiadi di Sochi.

I quattro più uno cerchi olimpici di Sochi durante le cerimonia di chiusura dei giochi.

Il bilancio delle medaglie, ovviamente, non c’entra. In effetti era da un bel po’ che non si sentivano pronostici così infausti come prima di Sochi: gli impianti non sono pronti (e non era vero), manca la neve (e non era vero), i terroristi colpiranno (e per fortuna non è successo). Una gufata mondiale, senza paragoni: nessuno che ricordasse la bomba che aveva aperto le Olimpiadi estive di Atlanta (Usa 1996, due morti) o la comica assenza di neve di quelle invernali di Vancouver (Canada 2010), giusto per fare un paio di esempi recenti.

Vladimir Putin, si sa, non è simpatico a molti. Le sue idee politiche nemmeno. I suoi amici oligarchi, che hanno approfittato dei generosi appalti generati dalle Olimpiadi, men che meno. L’intento, palese, di trasformare le gare in una vetrina della nuova Russia putiniana non ha certo contribuito a invertire la tendenza. Ma caricare questi Giochi di tanto significato “politico” è stato, da parte dei media occidentali, un errore: perché se sfida era, è ora indubbio che Putin l’ha vinta.

Lo zar guarda avanti: per lui le Olimpiadi sono solo il passo d’avvio di un progetto che prevede lo sviluppo di 15 località turistiche e 250 strutture nel Caucaso, con investimenti miliardari già realizzati anche da imprenditori stranieri: cinesi, coreani, francesi e anche italiani. Nella stessa Sochi, a partire dal 2007 (cioè, ben prima che le Olimpiadi venissero assegnate alla Russia) , sono stati fatti investimenti per 9 miliardi di euro.

Standard&Poor’s, l’agenzia che bacchetta le nazioni, ha dato alla regione il voto BB con previsione positiva. Per dire: la valutazione massina è AAA. L’Italia è appena sopra il Caucaso con BBB. Che volete che gli faccia, a Putin, un cerchio olimpico che non s’accende?

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

Altri articoli sul tema

*

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Top