GUERRA AL TERRORISMO? FIGURIAMOCI…

Il buon Totò avrebbe detto: “Ma mi faccia il piacere!”. Questa storia della “guerra al terrorismo”, con cui dal 2001 ci fanno trangugiare qualunque cosa, qualunque limitazione ai diritti e alle libertà personali, per non parlare della privacy, ha davvero raggiunto il colmo.

Proviamo a dirlo in parole semplici: non esiste (e forse non è mai esistita) alcuna “guerra al terrorismo” in quanto tale. Esistono solo diverse politiche di appoggio a diversi terrorismi, che poi le diverse propagande spacciano per quel che meglio credono.

La cosa è ormai chiarissima e per non vederla bisogna chiudere gli occhi apposta. Qualche esempio: Hezbollah, l’organizzazione politico-militare degli sciiti in Libano, è sulla lista nera degli Usa in quanto gruppo terroristico. D’accordo. Ma le formazioni dellaguerriglia che si batte contro Assad, in Siria, che fanno strage di civili con le autobomba (e che adesso si combattono anche tra loro), che cosa sono? Eppure, fino a ieri gli Usa fornivano loro armi e finanziamenti.

L’Iran, come si sa, è uno “Stato canaglia”, anche lui ispiratore e finanziatore di terrorismi assortiti. D’accordo. Ma tutto il mondo sa che i miliziani islamisti sunniti che colpiscono in Iraq (ma anche in Siria, e forse pure in Libano negli ultimi mesi), al prezzo di migliaia di morti l’anno, sono ispirati e finanziati dall’Arabia Saudita, grande alleato degli Usa. Perché, dunque, l’Arabia Saudita (Paese dove, tra l’altro, è religione di Stato una forma di islam radicale quanto, se non più, quella dei Fratelli Musulmani) non è uno “Stato canaglia” ma, al contrario, un Paese da ossequiare?

Perché la Primavera Araba dev’essere rispettata in Egitto e in Tunisia ma può essere tranquillamente stroncata in Bahrein, con sauditi e americani disposti ad appoggiare, con le armi gli uni e con la politica gli altri, un regime non meno oppressivo di quello che fu il regime di Assad prima della guerra? La risposta è semplice: perché non c’è alcuna “guerra al terrorismo” ma solo la strenua difesa degli interessi di questa o quella potenza. Il che, tra l’altro, è coerente con i risultati ottenuti: perché se una “guerra al terrorismo” ci fosse, e fosse in vigore dal 2001 dopo le Torri Gemelle, e impegnasse le risorse che sappiamo dei Paesi che sappiamo, dovremmo allora ammettere che si tratta di un colossale e grottesco fallimento.

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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