SILVIO E’ NEI GUAI? PARLIAMO D’ALTRO

Sostenitori di Silvio Berlusconi.

Sì, è proprio partita la campagna elettorale. Lo si capisce con certezza non perché i dirigenti del PdL fanno fuoco e fiamme, non perché il Pd si attrezza, non perché il cosiddetto “quadro politico” è in fibrillazione. La prova provata delle elezioni che si approssimano sta negli editorialisti della grande stampa borghese.

Sostenitori di Silvio Berlusconi.

Intendiamoci: “stampa borghese”, qui, non è una definizione politica ma sociologica. Nel senso di stampa che viene letta e si rivolge in prevalenza alla borghesia produttiva del nostro Paese. Allo strato della popolazione, cioè, che per definizione intraprende e rischia, inventa e propone. Un pò come il centrocampo nelle squadre di calcio: è lì che si costruiscono i gol, è lì che si protegge la difesa.Detto questo, che fanno le grandi firme? I Galli Della Loggia, i Ricolfi, i Panebianco (Ostellino no, lui è impegnato a smascherare il Papa progressista)? Prendiamo l’editoriale del Corriere della Seradi oggi. Ripeto: oggi. Mentre tutti stavano col fiato sospeso in attesa che Napolitano dicesse una sua parola sulle vicende di Berlusconi e sulla possibilità di un salvacondotto, sulle possibili conseguenze sul Governo di questo e di quello… Ecco, in questo clima Panebianco ci spiega che il Pd non ha idee forti di Governo. E che se per caso le avesse, la rivalità tra Letta e Renzi rimanda alle calende greche qualunque possibilità di vederle sistemate e proposte.
Non è curioso? Stiamo aspettando di sapere che cosa sarà del pregiudicato Berlusconi (e quindi, ovviamente, anche del suo partito, che ha già dimostrato di esistere solo in virtù dell’esistenza del suo leader) e il grande giornale del Nord industriale ci spiega che gli altri comunque non hanno idee. Non contento, Panebianco cala l’asso: Berlusconi (lui sì che ci sa fare, è il sottinteso) ha saputo agitare la bandiera dell’Imu, mentre il Pd balbetta sul lavoro. Ok, ma ci piacerebbe anche sapere che cosa Panebianco (e quindi il Corriere della Sera) pensa dell’abolizione dell’Imu. E’ d’accordo? Non è d’accordo? E’ una grande idea per il rilancio del Paese o è solo un brillante spunto di marketing? Perché a nessuno sfugge che sono moltissimi (autorità economiche internazionali comprese) a ritenere che l’abolizione dell’Imu sia, nella migliore delle ipotesi, ininfluente sull’andamento economico dell’Italia. C’è anche chi pensa che sia una vera sciocchezza. Ecco, qual è la versione che proponiamo ai borghesi del Nord? Su questo Panebianco, certo che il Pd non ha grandi idee per il governo, elegantemente glissa.

Grandi glissatori, questi editorialisti. Quando la Cassazione ha confermato la condanna a Berlusconi per frode fiscale, non uno di loro ci ha fatto regalo del proprio pensiero. Spariti tutti. Solo Galli Della Loggia, prese ventiquattr’ore di tempo per riflettere, ci ha fatto sapere che in ogni caso è la politica tutta a fare un po’ schifo. Il che è pure vero, forse anche a causa del fatto che solo in Italia si dà il caso di un leader politico, nel privato industriale delle concessioni televisive pubbliche, che truffa il fisco. Ecco, in quel momento ci avrebbe fatto piacere (tanto piacere) sapere come noi borghesi italiani avremmo dovuto regolarci. Perché per sapere che la politica fa un po’ schifo basta ascoltare i discorsi al tavolino del bar.

Questo perenne volteggiare intorno a Berlusconi, ora sperando riforme, ora contando sullo scatto di dignità, ora tirando in ballo la storica inadeguatezza della sinistra, non è durato un po’ troppo? E soprattutto, mentre decidete che cosa fare da grandi e che cosa dire dell’uomo che domina la scena (Governi compresi) da un bel vent’anni, dovreste forse provare a dare un’occhiata dalla finestra: là fuori, anzi, qui fuori, dove viviamo noi, c’è un Paese disastrato nell’economia, ancor meno liberale di prima, più razzista, intollerante e violento che mai. E con il Nord consegnato al governo di quattro gatti della Lega il cui vero programma politico (a proposito di grandi idee di governo) è insultare la Kyenge.

Pubblicato su Famigliacristiana.it

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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