L’INDIA MINACCIA LA CINA? TUTTO OK

Il missile balistico intercontinentale indiano Agni-V.

La Corea del Nord ci ha provato il 13 aprile: tutto si è risolto in uno sbuffo di fumo e un po’ di rottami, il mondo si è fatto una risata alle spalle di Kim Jong-un e bene così. L’India invece ci ha provato il 19 aprile e ha centrato lo scopo: l’Agni-V, il suo missile balistico intercontinentale, capace di portatre a lunghissima distanza le bombe atomiche, ha perfettamente superato i test. Ora anche l’India ha la capacità offensiva (la bomba già l’aveva) che finora era appannaggio solo dei cinque paesi che formano il Consiglio di Sicurezza dell’Onu: Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna.

Il missile balistico intercontinentale indiano Agni-V.

I giornali indiani, che hanno accolto con grande entusiasmo la riuscita dell’esperimento, hanno ribattezzato il missile “China Killer”, assassino della Cina. Proprio la Cina, infatti, e il solito Pakistan, sono i primi teorici obiettivi della nuova potenza nucleare indiana. A conferma, è arrivata la reazione piccata di Pechino che, tramite una rivista di regime (Global Times), ha fatto sapere che la Cina ha il doppio delle testate nucleari dell’India (200 contro 100) e che il suo missile Donfeng (Vento dell’Est), con una capacità di volo di quasi 12 mila chilometri, è ben superiore all’Agni-V, che ha una gittata di “soli” 5 mila chilometri.

Domanda: perché nessuno propone di bombardare Nuova Dehli? Perché nessuno si fa prendere dalla frenesia che accompagna qualunque discorso relativo alle pretese nucleari dell’Iran? Dopo tutto, se ci pensiamo, India e Cina sono già state in guerra (nel 1962, per un pezzo di Himalaya), e con il Pakistan di guerre l’India ne ha combattute tre in cinquant’anni. E non solo: l’India è il primo importatore di armi del mondo. i suoi acquisti valgono, da soli, il 10% dell’intero mercato mondiale e si prevede che nel 2013 investirà in armi 40 miliardi di dollari. Aggiungiamo che in India i leader politici hanno la pericolosa tendenza a morire ammazzati e che da quelle parti i vertici dell’esercito (signori di quasi 4 milioni di soldati e dotati di un forte peso anche politico), proprio due mesi fa, hanno presentato al Governo un rapporto in cui affermano che la Cina, a causa della sua alleanza con il Pakistan, è la prima minaccia alla sicurezza dell’India…

Però, come si diceva, molta calma e nessuna previsione di sterminio prossimo venturo. Che l’Iran vada fermato sulla strada verso la bomba atomica, con il regime dittatoriale e inaffidabile che si ritrova, è un fatto. Che qualunque altra mossa sul fronte nucleare vada bene, solo perché gli Usa e l’Europa hanno bisogno delle commesse dei Paesi emergenti (e di tenere buoni i Paesi petroliferi del Golfo, terrorizzati dall’Iran), è tutt’altra storia. Difficile, così, che i musulmani non pensino che il nucleare va bene per chiunque tranne che per loro. Ottima propaganda per quei Fratelli Musulmani che poi temiamo come la peste.

 

 

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

Altri articoli sul tema

*

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Top