Nel corso del viaggio a Cipro, papa Benedetto XVI ha presentato l’Instrumentum Laboris del Sinodo speciale per il Medio Oriente che si svolgerà in ottobre a Roma. Quasi tutti i giornali italiani hanno “sparato” in proposito titoloni a effetto, basati su un presunto “attacco” allo Stato di Israele, ben poco rispondenti ai contenuti del documento. Eccone uno stralcio. Il testo completo su: www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20100606_instrumentum-mo_it.pdf
I conflitti politici nella regione
“… L’occupazione israeliana dei territori Palestinesi rende difficile la vita quotidiana per la libertà di movimento, l’economia e la vita sociale e religiosa (accesso ai Luoghi Santi, condizionato da permessi militari accordati agli uni e rifiutati agli altri, per ragioni di sicurezza). Inoltre, alcuni gruppi fondamentalisti cristiani giustificano, basandosi sulle Sacre Scritture, l’ingiustizia politica imposta ai palestinesi, il che rende ancora più delicata la posizione dei cristiani arabi.
In Iraq, la guerra ha scatenato le forze del male nel Paese, all’interno delle correnti politiche e delle confessioni religiose. Essa ha mietuto vittime tra tutti gli iracheni, ma i cristiani sono stati tra i colpiti principali i quanto rappresentano la comunità irachena più esigua e più debole. Ancor’oggi la politica mondiale non ne tiene sufficiente conto.
In Libano i cristiani sono divisi sul piano politico e confessionale e nessuno ha un progetto che possa essere accettato da tutti. In Egitto, la crescita dell’Islam politico, da una parte, e il disimpegno, in parte forzato, dei cristiani nei confronti della società civile, dall’altra, rendono la loro vita esposta a serie difficoltà. Inoltre, questa islamizzazione penetra nelle famiglie anche mediante i mass media e la scuola, modificando le mentalità che, inconsapevolmente, si islamizzano…”.
Libertà di religione e di coscienza
… Prima di parlare di libertà di coscienza, sarebbe importante trattare dei diritti umani in generale nel Medio Oriente. In effetti, il criterio di ogni sistema politico e sociale deve essere il bene della persona umana e tutti i sistemi sono costituiti per servirla… La pace, la giustizia e la stabilità della regione sono condizioni indispensabili per promuovere i diritti umani in Medio Oriente.
In Oriente, libertà di religione vuol dire solitamente libertà di culto. Non si tratta dunque della libertà di coscienza, cioè della libertà di credere o non credere, di praticare una religione da soli o in pubblico senza alcun impedimento, e dunque della libertà di cambiare religione. In Oriente la religione è, in generale, una scelta sociale e perfino nazionale, non individuale”.
I cristiani e l’evoluzione dell’Islam contemporaneo
“La crescita dell’Islam politico… è un fenomeno saliente che si ripercuote sulla situazione dei cristiani nel mondo arabo. Questo Islam politico comprende differenti correnti religiose che vorrebbero imporre un modo di vita islamico alle società arabe, turche o iraniane e a tutti coloro che vi vivono, musulmani e non musulmani. Per queste correnti, la causa di tutti i mali è l’allontanamento dall’Islam. La soluzione, quindi, è il ritorno all’Islam delle origini. Di qui lo slogan: l’Islam è la soluzione… A questo scopo, alcuni non esitano a ricorrere alla violenza”.
L’emigrazione
“Questa emigrazione (dei cristiani dal Medio Oriente, n.d.r) si è accentuata oggi con il conflitto israelo-palestinese e l’instabilità che ha causato in tutta la regione, mentre la situazione sociale minacciosa dell’Iraq e l’instabilità politica del Libano hanno contribuito ad ampliare il fenomeno”.
Caro Fulvio, hai fatto molto bene a pubblicare questo post. Chi ha detto infatti che “non c’è nulla di più inedito della carta stampata”?