La prima si fece esplodere già nell’aprile 2003, cioè pochi giorni dopo la caduta della Baghdad di Saddam Hussein: le vittime, 2 marines. La più giovane aveva solo 13 anni e saltò in aria a Baquba, nel novembre 2008. Ce n’è stata anche una straniera, la belga Muriel Degauque, 38 anni, convertitasi all’islam con il nome di Miriam, anche lei immolatasi a Baquba nel dicembre 2005. E ci sono state anche le kamikaze disabili: due portatrici di handicap fano strage (più di 100 morti) a Baghdad alla fine del 2008.
E’ una storia ormai ricca di troppi capitoli sanguinosi, quella delle donne kamikaze irachene, tanto da costringere il Governo dell’Iraq a creare uno speciale corpo di polizia al femminile per perquisire le donne ai posti di blocco. Nel 2006 fu pubblicato un elenco con i nomi di 122 donne kamikaze ch’erano state bloccate appena prima di mettere in atto l’ennesima strage. Il più recente episodio, e c’è da credere che non sarà l’ultimo, è di ieri: una donna fa detonare la cintura esplosiva tra i pellegrini sciiti che si recano alla città santa di Kerbala. Sono più di 40 i morti.
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