DESTRA E IMMIGRAZIONE, LA FARSA

Uno sbarco di immigrati a Lampedusa.

A bocce ferme, cioè al netto delle polemiche che la destra si è concessa sul viaggio del Papa a Lampedusa, resta una sola realtà: la destra italiana è totalmente incapace di produrre un “governo” dell’immigrazione. Ed è incapace perché non è una destra ma un coacervo di populismi d’occasione governati da un proprietario di nome Silvio Berlusconi.

Gli esempi sono tanti ma il tema immigrazione è uno dei più lampanti. La Legge Bossi-Fini del 2002, che non a caso prende il nome da due dei politici più fallimentari della storia repubblicana, univa in modo quasi perfetto i due opposti populismi: da un lato la sanatoria generalizzata (perchè ai destrorsi nostrani non fa piacere ricordarlo, ma con la Bossi-Fini furono regolarizzate da un giorno all’altro 750 mila persone), dall’altro la severità assoluta delle espulsioni seduta stante, senza concedere ai “clandestini” il diritto di dimostrare l’eventuale diritto alla condizione di rifugiato.

Siamo così passati, nel giro di pochi anni, dall’ingresso libero (la sanatoria della Bossi-Fini, varata populisticamente dal Governo Berlusconi II, che non sapeva che pesci pigliare) ai respingimenti in mare, alle persone inermi mandate a morire annegate o consegnate agli sbirri di Gheddafi, lo stesso dittatore che poco dopo avremmo bombardato come nemico dell’umanità. Per finire con quell’altra meravigliosa invenzione del lego-berlusconismo, il reato di clandestinità, che ha riempito le carceri senza minimamente incidere sui flussi migratori o sulla presenza di immigrati nel nostro Paese.

Roba di un’inettitudine politica da sbalordire, che non ha uguali in Europa. E che ha il suo fondamento nell’idea che il potere possa essere gestito solo iniettando scariche di paura nella gente. Dopo gli attentati alle Torri Gemelle, e per molti anni in seguito, siamo stati bombardati con l’idea che l’islam è cattivo per natura e che tutte le popolazioni del Sud del Mediterraneo, islamiche appunto, non avevano altro obiettivo che trasferirsi da noi. Conclusione: presto l’Europa sarà colonizzata dai musulmani, intrinsecamente cattivi, sgozzatori di professione, inclini al femminicidio, intolleranti e, perché no, pelandroni. Non più Europa ma Eurabia.

E’ una tesi che è stata avanzata da Bat Yeor, storica e scrittrice ebrea, nata in Egitto e poi emigrata in Svizzera. Una scempiaggine che le varie Fallaci, Nirenstein, Santanché e compagnia cantante si sono però incaricate di gridare dai tetti per anni e anni, proprio allo scopo di spaventare il maggior numero possibile di persone. Spiace di vederle così silenziose ora che tutti i dati mostrano che sta avvenendo esattamente il contrario di quanto da loro previsto. L’immigrazione verso l’Europa è in sensibile calo, compresa quella dai Paesi islamici che peraltro non è mai stata maggioritaria, ma largamente superata da quella dei Paesi cosiddetti “cristiani” (Europa extra Ue e America latina).

In più, i trend demografici nei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo parlano chiaramente di un drastico calo della natalità. Come fa notare il professor Philip Jenkins (docente di Scienze Umanistiche presso la Pennsylvania State University), nell’ultimo numero della rivista Vita e Pensiero, “… il tasso di fertilità dell’Algeria è crollato dal 7 all’1,75, quello della Tunisia dal 6 al 2,03, quello del Marocco dal 6,5 al 2,21, quello della Libia dal 7,5 al 2,96”. Tassi di fertilità, aggiunge Jenkins, pari a quelli di Paesi europei come Francia o Danimarca.  Il che vuol dire che il serbatoio dell’emigrazione si sta pian piano svuotando (meno figli uguale meno giovani che dovranno/vorranno cercare fortuna altrove), così come a causa della crisi economica si sono “svuotate” le ragioni (abbondanza di opportunità di lavoro) che la richiamavano in Europa.

Sull’immigrazione la non-destra italiana ha costruito un castello di balle e menzogne, imitando non la destra decente europea (che infatti ha saputo costruire delle politiche dell’immigrazione) ma l’estrema destra come il Fronte National francese, che spaventò i francesi con la campagna sull’idraulico polacco (anche là, prospettando l’invasione degli operai rubalavoro dell’Est europeo), per poi scoprire che i polacchi stavano bene, anzi meglio, a casa loro. Come si può pretendere che una non-destra così governi fenomeni su cui sa solo spacciare fandonie?

 

 

 

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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