PARTITI, LA RICREAZIONE E’ FINITA

Giorgio Napolitano.

Un grande discorso, il colpo d’ala di un politico di un’altra generazione e di un’altra classe rispetto a quelli attuali. Ma anche una scena a dir poco surreale. Perché Giorgio Napolitano, nel discorso del suo secondo giuramento quale presidente della Repubblica, ha trattato più di mille “grandi elettori”, e i partiti cui appartengono, come bambini capricciosi, ragazzetti sventati lasciati per un po’ a ruzzare in cortile e poi richiamati all’ordine alla campanella di fine ricreazione.

Il presidente Giorgio Napolitano.

E loro ci sono stati. Si son fatti simpaticamente prendere a schiaffoni da un Presidente che li ha invitati a diventare adulti, a smettere di perder tempo e a darsi finalmente da fare, minacciando di piantarli in asso se non la pianteranno coi loro capricci. Con qualche lezione pratica, qua e là, di senso della realtà: come quando ha ricordato che in Europa nessun Paese è governato da una sola forza politica e che, quindi, i Governi di coalizione non sono un optional ma una necessità. Così dicendo ha fatto sorridere Berlusconi e incavolare Grillo (Bersani è fuori gara, cioè è proprio fuori), ma la realtà è la realtà. Il Cavaliere, gran navigatore, l’ha saputo leggere. Grillo, gran retore, se n’è fatto travolgere.

In tutto questo, i partiti l’hanno pure applaudito, proprio come i ragazzini quando riconoscono che sì, la sberla ha fatto male, ma era pure giustificata. Niente da dire, nonno. Poco importa, quindi, se il bis-Presidente (prima anomalia, peraltro non esclusa dalla Costituzione) ha tracciato un vero programma politico per il nuovo Governo (seconda anomalia), indicando chiaramente le “larghe intese” (montiani, Berlusconi e Pd), il programma di riforme elaborato dai dieci “saggi” e dicendo pure a chiare lettere che in caso di scarsa applicazione darà le dimissioni, chiamando a testimone l’intero Paese (terza anomalia). Ormai va così, i partiti sono corsi a nascondersi dietro il Saggio del Quirinale e adesso devono accettarne le conseguenze.

Buffo l’atteggiamento dei grillini. Napolitano sferza i partiti “tradizionali” come neppure Grillo riesce a fare ma loro non applaudono mai, fanno gli estranei, tengono il broncio. Pare che per protesta abbiano deciso di saltare la merenda.

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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