USA: MENO STRAGI? PIU’ ARMI!

Un negozio di armi negli Usa.

A dispetto delle ultime stragi (Denver, 12 morti e 50 feriti; Milwaukee, 6 morti in un tempio sikh) l’amore degli americani per le armi da fuoco non conosce flessioni. Lo dimostra un recente sondaggio del Public Religion Research Institute  di Washington, secondo cui il 68% degli americani considera il diritto costituzionale di possedere e portare armi importante come il diritto alla libertà di parola o alla libertà di stampa.

Un negozio di armi negli Usa.

Armi da fuoco sono presenti nel 42% delle famiglie americane. Solo il 52% degli interpellati sarebbe favorevole a  leggi più stringenti sull’acquisto di armi, mentre il 44% è decisamente contrario.

Colpiscono, inoltre, le differenze di opinione secondo le diverse suddivisioni politiche, religiose o geografiche. Tra i cittadini che si definiscono Democratici, il 70% è favorevoli a maggiori controlli; tra i Repubblicani, il 65% è contrario, percentuale che sale al 78% tra i militanti del Tea Party. Gli indipendenti sono invece equamente divisi tra favorevoli e contrari. Favorevoli a controlli più severi il 60% delle donne, percentuale che scende al 44% tra gli uomini. Il 68% degli americani che non possiedono armi da fuoco è favorevole a leggi più severe, mentre è contrario il 71% di coloro che invece le possiedono.

Il 51% dei bianchi possiede un’arma, contro solo il 23% dei non bianchi. Il 62% dei cattolici vorrebbe controlli più severi, contro solo il 42% dei protestanti e il 35% degli evangelici. Molti sono coloro, però, che vorrebbero vietare l’introduzione di armi nelle chiese o luoghi di culto (76%), negli edifici governativi (73%) e nei campus universitari.

Quanto al modo per evitare stragi come quelle di Denver o di Milwaukee, le opinioni sono molto divise. Il 27% degli americani confida in controlli più severi, il 22% in migliori screening della salute mentale e il 20% in un incremento della moralità e della religiosità. C’è anche un 11% di americani convinto che per evitare altri massacri la strada giusta sia incentivare la diffusione delle armi da fuoco.

 

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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