SENEGAL, L’AFRICA CHE SA CAMBIARE

I sostenitori di Macky Sall festanti dopo l'elezione.

E così, Youssou Ndour, 52 anni, stella della musica internazionale e aspirante politico, ce l’ha fatta: Macky Sall, presidente dal 1° di aprile, l’ha nominato ministro per la Cultura e il Turismo del Senegal. Per il cantante è un grande successo: Youssou Ndour aveva addirittura cercato di presentarsi alle presidenziali ma il Consiglio Costituzionale, con una discussa sentenza, non aveva convalidato la sua candidatura: delle 12.936 firme a sostegno della sua candidatura, solo 8.911 erano state riconosciute valide, mentre quelle necessarie erano 10.000.

I sostenitori di Macky Sall festanti dopo l'elezione.

Il presidente Sall lo ha in qualche modo vendicato con questa nomina. Ma non è tanto il destino di Youssou Ndour, che pure in Senegal è un mito, ciò che conta. Importante è piuttosto notare l’esempio che il Senegal sta dando a una regione tormentata come quella del Sahel. Che sconta problemi enormi, ambientali (siccità e carestie sono ricorrenti) ma anche e soprattutto politici:  va dal Kenya e dalla Somalia a, appunto, il Senegal, passando (tra l’altro) per Ciad, Niger e Nigeria, Mali, Mauritania e Costa d’Avorio, cioè  alcuni dei paesi più ingarbugliati e tormentati del Continente.

Già l’elezione di Sall è stata un piccolo miracolo di democrazia. Sall è un politico di professione (ha salito tutti i gradini, da sindaco a ministro a primo ministro) ma è diventato presidente (il quarto nella storia del Senegal dall’indipendenza ottenuta nel 1960)  sconfiggendo un predecessore, Abdoulaye Wade, che, secondo la Costituzione, avrebbe dovuto restare in carica per un massimo di due mandati ma aveva ugualmente tentato di ottenerne un terzo. Wade è riuscito ad andare al ballottaggio, dove però Sall lo ha battuto con un clamoroso 65,8% dei voti.

Politico di professione, si diceva. Ma Sall, appena entrato in carica, ha nominato un Governo che pare uscito dalla mente di un tecnocrate socialdemocratico finlandese o svedese. Con un tratto di penna il numero dei ministri è stato ridotto da 40 a 25. Al posto di primo ministro è stato messo Abdoul Mbaye, un banchiere senza tessere o militanza di partito. Il ministro delle Finanze è un altro ex banchiere senza identità politica, Amadou Kane, mentre il ministro dell’Ambiente è nientemeno che Haidar El Ali, leader dei Verdi. In Senegal, infatti, il movimento ambientalista è assai vivace e proprio nella capitale Dakar, poche settimane fa, gli ambientalisti di tutto il mondo avevano celebrato il loro congresso internazionale.

Il musicista Youssou Ndour.

Al di là del suo Governo di banchieri, ecologisti e cantanti, Macky Sall sta cercando di mostrare al Paese la necessità di un rapido e deciso cambio di passo. Se Wade si compiaceva di far risalire le origini della propria famiglia all’antico regno Waalo, Sall non ha temuto di rivelare la realtà della propria famiglia: padre piccolo funzionario dello Stato, madre venditrice ambulante di noccioline; dei fratelli, uno disoccupato e uno autista di mototaxi a Fatick, la città d’origine della famiglia Sall.

La sfida, è facile capirlo, è sempre quella dell’economia: con oltre il 40% di disoccupati, il 50% della popolazione che vive sotto la soglia della povertà e un forte indebitamento dello Stato, far quadrare i conti sarà tutt’altro che facile, a dispetto degli accordi siglati negli anni scorsi con il Fondo Monetario Internazionale.

 

 

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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