RAMADAN, DIECI COSE (CURIOSE) DA SAPERE

La rivista americana Time ha pubblicato un ottimo “speciale” sul ramadan, l’annuale mese di digiuno e preghiera dei musulmani, quest’anno cominciato il 1 di agosto. Sono le “dieci cose da sapere”, una piccola guida pratica che mi pare utile (e anche divertente) tradurre e riproporre.

Un musulmano in preghiera.

  • Durante il ramadan, nelle ore del giorno, i musulmani non solo non devono mangiare ma nemmeno bere, foss’ancheuna goccia d’acqua. Devono inoltre astenersi da piaceri come il fumo o il sesso.
  • Alla fine della giornata, è d’abitudine interrompere il digiuno con datteri e un succo chiamato jallab, una bevanda fatta di datteri, acqua di rose e carruba, servito con pinoli e chicchi d’uva passa. Ai datteri, molto consumati nel periodo di ramadan, vengono dati nomi curiosi o attraenti. Nel 2006, dopo l’invasione del Libano da parte di Israele, ai datteri migliori fu dato il nome Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah. Nel 2009, dopo la visita del presidente Usa al Cairo e il suo discorso al mondo arabo, furono chiamati Obama. Quest’anno i datteri più pregiati sono chiamati Martiri della Rivoluzione, in omaggio alle vittime della sollevazione democratica in Egitto.
  • Mentre i cristiani danno ai figli il nome dei santi o della Vergine Maria, non è raro che i musulmani diano ai figli il nome “Ramadan”. Era una pratica molto più diffusa negli anni Novanta, ma pare tornata in auge negli ultimi tempi.
  • L’obbligo del digiuno dall’alba al tramonto consente delle eccezioni. Secondo il Corano, vecchi, malati, persone che si trovano in viaggio, donne in attesa di un bambino o impegnate nell’allattamento al seno, come pure i bambini non ancora giunti alla pubertà, possono non digiunare se il digiuno influisce sulle loro condizioni di salute. Una speciale esenzione può essere accordata per stati di debolezza dovuti alle mestruazioni o al parto. In quei casi (come pure nei casi di chi abbia comunque interrotto il digiuno), il fedele musulmano si impegna in un altro tipoo di digiuno, chiamato qada, fatto giorno per giorno il più presto possibile, fino a recuperare i giorni di non osservanza del ramadan.
  • I musulmani sunniti interrompono il digiuno quando il sole non è più visibile all’orizzonte e comincia la preghiera chiamata magrib. I musulmani sciiti aspettano più a lungo, cioè fino a quando l’ultimo raggio di sole è scomparso dal cielo.
  • Donne e bambini consumano l'iftar.

  • Il ramadan comincia con l’hilal, che in arabo vuol dire “luna nuova”, il nono mese di ogni anno. Ma poiché segue il calendario lunare, che procede all’indietro rispetto al nostro calendario gregoriano, il ramadan comincia ogni anno prima durante l’anno. Ciclicamente cade, quindi, in piena estate, come appunto nel 2011, quando le giornate sono più lunghe e più calde e il digiuno quindi più duro. Verso la fine del mese i musulmani celebrano la Laylat al-Qadr, la “Notte del potere”, che ricorda la notte in cui per la prima volta Allah rivelò il Corano a Maometto. Per la maggior parte dei musulmani la ricorrenza è nella 27ma notte del mese.
  • Negli ultimi anni le Tv arabe, e soprattutto quella turca, hanno approfittato del ramadan per produrre mini-serie di 30 episodi, uno per ogni sera del mese sacro, quando i musulmani possono finalmente sedere a tavola e rilassarsi. Quest’anno, però, la produzione Tv, a causa delle rivolte in tutto il Medio Oriente, è in calo: del 35%, secondo il quotidiano saudita Al Riyadh.
  • Quella del digiuno è un’abitudine assai più antica dell’islam stesso. Maometto nacque nel 570 dopo Cristo, ma il digiuno è citato nella Bibbia, sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento. In questo, Gesù digiuna per 40 giorni nel deserto.
  • Al contrario di quanto si potrebbe pensare, il ramadan di solito fa ingrassare i musulmani che lo praticano. Questo perché al livello ridotto dele attività durante il giorno si abbina un pasto serale, chiamato iftar, tradizionalmente ricco di carboidrati. Negli ultimi anni, proprio per ovviare a questo inconveniente, si è diffusa l’abitudine a consumare il suhoor, una ricca colazione che ha luogo prima del sorgere del sole.
  • Durante il ramadan, presso le famiglie islamiche cresce molto la pratica della carità e delle beneficenza. Grazie a questo, moschee e organizzazioni religiose offrono l‘iftar alle famiglie bisognose. E’ abitudine delle famiglie più benestanti, inoltre, preparare cesti o sacchi con generi alimentari di base (zucchero, olio, riso, tè…) da donare alle persone povere prima dell’inizio del ramadan.
Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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