IL NUCLEARE IN ITALIA, SOLITA FARSA

Anche sul nucleare, è la solita Italia da farsa. Il Governo accelera o frena secondo i giorni, o meglio secondo le notizie che arrivano dal Giappone e che possono influire sui sondaggi. Ma sbaglieremmo a credere che siano i drammi altrui a influenzare gli ondeggiamenti di una compagine che non ha mai avuto alcuna capacità né possibilità (e forse nemmeno la volontà) di far arrivare in porto un progetto grandioso come la costruzione di 4 centrali di nuova concezione.

nucleareCome ho già avuto occasione di scrivere, tutti i Governatori regionali, tranne il leghista Cota in Piemonte (il quale, però, non ha mancato di aggiungere che “in Piemonte non ci sono le caratteristiche adatte per una centrale”), si sono opposti alla prospettiva di avere una centrale nucleare sul proprio territorio. E quando si dice tutti, vuol proprio dire tutti. Anche il leghista Zaia, che da ministro dell’Agricoltura aveva controfirmato tutti i piani sul nucleare, salvo poi tornare in Veneto e dire “no”, così: “Fino a quando ci sarò io è e sarà sempre no all’ipotesi di ospitare una centrale nucleare”. Anche Formigoni (PdL) in Lombardia. Idem Caldoro (PdL), secondo il quale “le condizioni morfologiche della Campania (di cui è il governatore, n.d.r) non lo consentono”. Idem Renata Polverini (PdL): “Non c’è bisogno di nuove centrali”. Nuclearisti a Roma e antinuclearisti a casa quelli del centrodestra, antinuclearisti ovunque quelli del centrosinistra.

Però uno dice: un Governo dalla ferrea volontà politica… Ma figuriamoci, questi sono ministri da soap opera. Il loro feticcio è il sondaggio, mica l’interesse del Paese. Basta vedere la fine che ha fatto l’Agenzia per la sicurezza sul nucleare. Ha avuto un presidente, l’oncologo Umberto Veronesi, solo nel novembre 2010, dopo un anno di ritardo. L’Agenzia non ha una sede (verrà installata a Roma, pare…), non ha fondi (1,5 milioni di euro nel 2011), ne sono membri solo due veri esperti di nucleari (i professori Maurizio Cuomo, ordinario di Impianti Nucleari alla Sapienza di Roma, e Marco Enrico Ricotti, ingegnere  nucleare e professore al Dipartimento Energia – Divisione Energia  Nucleare del politecnico di Milano) e prima di poter partire deve ancora superare 23 adempimenti amministrativi. Qui giace, dunque, l’organismo che è “l’autorità unica nazionale” che dovrebbe individuare i siti per costruire centrali operative a partire dal 2020 e studiare il modo di smaltire le inevitabili scorie nucleari. Figuriamoci.

Il professor Umberto Veronesi.

Il professor Umberto Veronesi.

La questione dei siti per la costruzione delle centrali, poi, è direttamente collegata ai due problemi precedenti. La lista non esce fuori un po’ perché l’Agenzia di Veronesi, che dovrebbe pubblicarla, esiste solo sulla carta, quindi non può farlo. Ma anche e soprattutto perché, il giorno in cui uscisse fuori, ci sarebbe la sollevazione delle regioni interessate dai siti nucleari. E il Governo dei sondaggi e della Tv non può certo permetterselo, con i chiari di luna di cui si diceva. Anche se la distribuzione dei siti è una di quelle cose in cui il parere dei politici conta poco, perché le centrali (come i depositi delle scorie) possono essere costruite solo in siti con determinate caratteristiche geologiche (zona non sismica, terreno non cedevole, abbondanza di acqua), climatiche e sociologiche. Siti di quel genere non esistono ovunque (è chiaro, per esempio, che una centrale non potrà essere costruita in Abruzzo o nei Campi Flegrei), quindi in un certo senso la scelta la fa la natura, non l’uomo.

Sono già usciti elenchi più o meno attendibili. Per esempio questo:

Piemonte
1. la zona lungo il Po, da Trino a nord di Chivasso (Vercelli).
2. la zona intorno alla Dora Baltea a sud di Ivrea (Biella)

Lombardia
3. la zona a nord di Voghera lungo il Po (Pavia)
4. la zona a sud di Mantova lungo il Po
5. la zona a sud di Cremona lungo il Po

Veneto
6. la zona a sud di Legnago fra Adige e Po (Rovigo)
7. la zona del delta del Po (Rovigo)
8. la zona della foce del Piave (Venezia)
9. la zona costiera al confine con il Friuli (Venezia)

Friuli Venezia Giulia
10. la zona costiera al confine con il Veneto (Udine)
11. la zona lungo il Tagliamento tra Spilimbergo e Latisana (Udine-Pordenone)

Emilia Romagna
12. La zona costiera a nord (Ferrara e Ravenna) e la meridionale fino a Rimini
13. La zona a nord di Fidenza fra Taro e Po (Parma)

Toscana
14. Isola di Pianosa (Livorno)
15. la zona costiera a nord di Piombino fino a Cecina (Livorno)
16. la zona a sud di Piombino fino a Follonica (Grosseto)
17. la zona costiera di Grosseto e la zona a nord e a sud del Monte Argentario (Grosseto)

Lazio
18. la zona costiera di Montalto di Castro (Viterbo)
19. l’area di confluenza tra Nera e Tevere tra Magliano Sabina e Orte (Viterbo)
20. l’area costiera di Borgo Sabotino (Latina)

Campania
21. Foce del Garigliano (Caserta)
22. Foce del Sele (Salerno)

Calabria
23. area costiera di Sibari (Cosenza)
24. la zona costiera tra il fiume Nicà e la città di Cosenza.
25. la zona costiera ionica vicino alla foce del Neto (Crotone) a nord di Crotone (Marina di Strongoli, Torre Melissa, Contrada Cangemi, Tronca).
26. la zona costiera ionica in corrispondenza di Sella Marina, tra il fiume Simeri e il fiume Alli (Catanzaro)

Molise
27. la zona costiera meridionale alla foce del Biferno (Termoli)

Puglia
28. zona costiera al confine con la Basilicata (Taranto)
29. zona costiera a nord del promontorio del Gargano in prossimità di Lesina (Foggia)
30. zona costiera del Golfo di Manfredonia (Foggia)
31. la zona costiera ionica a nord di Porto Cesareo (Lecce)
32. la zona costiera ionica a sud di Gallipoli (Lecce)
33. la zona costiera adriatica a nord di Otranto (Lecce) vincoli naturalistici
34. la zona costiera a sud di Brindisi (Lecce) vincoli naturalistici
35. la zona costiera in corrispondenza di Ostuni (Brindisi)

Basilicata
36. tutta la costa ionica della regione

Sardegna
37. foce del Flumendosa (Cagliari)
38. costa orientale a sud del Golfo di Orosei (Nuoro)
39. costa orientale a nord del Golfo di Orosei (Nuoro)
40. zona costiera sud tra Pula e Santa Margherita di Pula (Cagliari)
41. costa occidentale zona costiera a nord e sud del Golfo di Oristano (Oristano)

Sicilia
42. zona costiera intorno al comune di Licata (Agrigento)
43. la zona costiera tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo (Ragusa)

44. la zona costiera intorno a Gela (Caltanissetta)

45. la zona costiera a sud di Mazara del Vallo (Trapani).

Allo stesso modo, non mancano le mappe più o meno credibili. Per esempio questa:

La mappa con i possibili siti nucleari italiani.

La mappa con i possibili siti nucleari italiani.

Che il Governo faccia passare gli anni senza dire dove vuole costruire le centrali basta e avanza a far dubitare della reale volontà di costruirle, in un Paese dove i sacri sondaggi continuano a dimostrare che la gente il nucleare non lo vuole, ne ha paura, a torto o a ragione.

Ultima ma non ultima, questa considerazione. Io mi sono detto (a malincuore) favorevole alle centrali e non cambio idea. Se devo avere paura, ho più paura delle centrali francesi, che funzionano (facciamo le corna!), di quelle giapponesi distrutte dallo tsunami. Ma non voglio avere nulla a che fare con i nuclearisti trinariciuti che si vedono in giro. Quelli che “c’è più radiazione a Roma che a Tokio” e tutte le altre cazzate che sparano quellil che a Tokio sanno di nono doverci andare. E non voglio avere a che fare nemmeno con una persona (prima) stimabile come il professor Veronesi. Arrivare alla soglia dei 90 anni e ritrovarsi un giorno a dire che le centrali sono assolutamente sicure, e il giorno dopo a dire che bisogna pensarci meglio (per non far perdere voti a Berlusconi) è triste per un uomo e indegno per uno scienziato.

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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