ITALIA: LA CRISI FA BENE ALLO STRANIERO

L’imprenditore straniero in Italia, a quanto pare, prospera. E’ questa la conclusione a cui si può arrivare scorrendo i dati analizzati dalla Fondazione Leone Moressa, sulla base delle rilevazioni Infocamere, nello studio intitolato La crisi non scoraggia l’imprenditoria etnica. In estrema sintesi: il numero degli imprenditori stranieri attivi in Italia continua a crescere. Lo ha fatto nel 2009 e nel 2010. Se si prende in esame il biennio della grande crisi economica (ottobre 2008-0tt0bre 2010) si vede che esso è cresciuto del 9,2% mentre quello degli imprenditori italiani è calato dell’1,2%.

Un negozio di specialità asiatiche.

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Siamo quindi arrivati a 621.830 imprenditori stranieri in Italia, particolarmente attivi nel commercio (29,5% del totale) e nell’edilizia (22,2%) ma ben presenti anche nella manifattura (10,1%) e nella ristorazione (8,6%). In questo settore specifico sono molto presenti le donne, che da sole costituiscono quasi il 50% dei ristoratori stranieri. Donne che in generale formano circa il 25% di tutti gli imprenditori stranieri. Imprenditori giovani, tra l’altro: il 64,7% di loro è di età compresa tra i 30 e i 50 anni, e il 10,3% non ha ancora 30 anni.

Il fenomeno, come si vede, si sta facendo importante. Ma si tratta comunque di un fenomeno ancora recente. Solo il 2,7% degli imprenditori stranieri opera come tale in Italia da prima del 1980; solo il 5,5% ha avviato l’attività negli anni Ottanta e il 14% negli anni Novanta. Ciò significa che quasi l’80% degli imprenditori stranieri lavora in Italia da meno di 10 anni, e l’8,8% addirittura da meno di un anno. Prevalgono largamente le imprese individuali (54,8%), seguite dalle società di persone (22,4%) e dalle società di capitale (18,7%). Andando per nazionalità: marocchini, rumeni e cinesi sono, nell’ordine, i più rappresentati; insieme con svizzeri e tedeschi formano circa il 40% di tutti gli imprenditori stranieri in Italia.

Gli insediamenti: in termini assoluti, le province in cui gli imprenditori stranieri sono più numerosi sono quelle, nell’ordine, di Milano (73.224, con una crescita del 16,7% tra 2005 e 2009; nello stesso periodo gli imprenditori italiani sono diminuiti del 3,7%), Roma (56.118, con un aumento del 37,8% e un aumento degli italiani del 4,8%) e Torino (29,887, con un aumento del 42,9% e un calo degli italiani dello 0,1%); più staccate firenze, Brescia, Bologna, Verona, Treviso, Napoli, Genova e Bergamo (tutte, comunque, oltre i 10 mila). In proporzione, però, gli incrementi maggiori si sono avuti nelle province di Prato (17,7%), Pavia (17,7%) e Rieti (16,2%). Unico dato in negativo a Nuoro, con un meno 2,3% di imprenditori stranieri. Infine, le province con la maggiore incidenza percentuale di imprenditori stranieri: Prato, con il15,3% di tutti gli imprenditori, e Trieste con il 10,9%.

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

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