CASO BOFFO: CHI VUOLE UNA CHIESA TIMIDA

Sarò tonto, ma per natura non credo alle congiure, ai complotti, alle grandi manovre. Quasi sempre mi paiono complicazioni inutili, cose superflue. Per questo non ho avuto bisogno del comunicato “approvato” dal Papa per credere che non c’è stato complotto contro Dino Boffo, ex direttore di Avvenire, e tramite lui contro il cardinale Ruini, da parte di altri ambienti e potentati vaticani.

La statua di San Pietro sul tetto della basilica vaticana, a Roma.

La statua di San Pietro sul tetto della basilica vaticana, a Roma.

Come a tutti, però, anche a me sono rimaste delle curiosità, forse un po’ diverse da quelle enfatizzate dai giornali. Provo qui a esprimerle in sintesi.

1. Collaboro da un bel quindici anni con Avvenire e non solo Boffo ma tutti i suoi collaboratori (compreso l’ex vicedirettore e attuale direttore, Marco Tarquinio) si sono sempre comportati con grande stile e correttezza. Possibile che alla testa del giornale (dal 1994 al 2009: quando lasciò, Boffo era il più longevo dei direttori di quotidiano in Italia) ci fosse un personaggio di scarsa caratura?

2. Ora tutti, da Feltri in giù e in sù, si rimangiano senza pudore le accuse e le insinuazioni di pochi mesi fa. Vabbè, succede, siamo uomini di mondo,

Il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana dal 1991 al 2007.

Il cardinale Camillo Ruini: è stato presidente della Conferenza episcopale italiana dal 1991 fino al 2007.

abbiamo fatto il militare a Cuneo ecc. ecc. Quello che ancora non capisco è questo: della vita privata di Boffo non so nulla (e ci mancherebbe) ma immagino che in Vaticano, al momento di dargli prima fiducia per Avvenire e poi di assegnargli una moltitudine di incarichi, abbiano fatto discrete verifiche. Perché, allora, mollarlo così in fretta quando il Giornale scatenò la sua campagna? Qualcuno poteva ben prevedere che Feltri avrebbe prima o poi dovuto rimangiarsi tutto. Non credono che ritirarsi così di fronte a una raffica, pur rumorosa, di balle sia per la Chiesa (italiana e tutta) già una sconfitta?

3. Adesso non si parla più delle frottole (pardon, degli “sbagli”) di Feltri e dei suoi. E nessuo ricorda più che Feltri fu insediato al Giornale da Silvio Berlusconi allo scopo dichiarato di rispondere all’offensiva calunniosa condotta da altre testate nei suoi confronti. Diciamo pure che Berlusconi è una vittima. Resta il fatto che Boffo è una vittima sua e l’aggressione al giornalismo cattolico e al quotidiano della Conferenza episcopale sono opera del direttore scelto da lui. Da lui Berlusconi.

4. A scatenarsi sul presunto complotto vaticano (Bertone e Vian, direttore dell’Osservatore Romano, contro Ruini e Boffo; il Vaticano

Il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone.

Il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone.

contro la Conferenza episcopale italiana) è il gruppo dei soliti noti, con un meccanismo ben collaudato: dal Giornale parte l’imbeccata sull’autorevole “fonte vaticana” che avrebbe passato il dossier; il Foglio rilancia con Ferrara; gli amici degli amici riprendono su altri giornali con tono serioso e la frittata si gonfia. Risultato: il Vaticano (che in ogni caso è l’aggredito) sul banco degli accusati e i killer di Boffo (che in ogni caso sono gli aggressori) a fare anche la morale. Cui prodest? A me non sembra tanto difficile capire a chi giovi oggi, in Italia, una Chiesa costretta sulla difensiva.

Fulvio Scaglione

Mi chiamo Fulvio Scaglione, sono nato nel 1957, sono giornalista professionista dal 1983. Dal 2000 al 2016 sono stato vice-direttore del settimanale "Famiglia Cristiana", di cui nel 2010 ho anche varato l'edizione on-line. Sono stato corrispondente da Mosca, ho seguito la transizione della Russia e delle ex repubbliche sovietiche, poi l'Afghanistan, l'Iraq e i temi del Medio Oriente. Ho pubblicato i seguenti libri: "Bye Bye Baghdad" (Fratelli Frilli Editori, 2003) e "La Russia è tornata" (Boroli Editore, 2005), "I cristiani e il Medio Oriente" (Edizioni San Paolo, 2008), "Il patto con il diavolo" (Rizzoli 2017).

2 Commenti

  1. fabio cangiotti said:

    Caro Fulvio, spendo solo una parola per esprimere la convinzione che non sia certo il Foglio e il suo Direttore (il quale tra l’altro diede subito la sua solidarietà a Boffo) che desiderano una Chiesa “timida.”, mi sembra abbastanza dimostrato nei fatti. Che esistano contrasti nella Chiesa mi pare del tutto normale, altra cosa, certo, è riferirsi a un bieco complottismo scandalistico (che è magari nello stile di Feltri, ma non di Ferrara)
    Tu stesso d’altronde hai manifestato (allora) su questo blog la “sensazione” che Boffo sia caduto più per problemi interni alla Chiesa che per gli attacchi subiti. Boffo si dimise da vero galantuomo, ma perché non fu difeso a spada tratta da chi avrebbe potuto e dovuto, conoscendone la storia e la correttezza, cioè dalla stessa Cei ?
    Insomma, non è che la Chiesa è troppo timida per conto suo?

  2. Fulvio Scaglione said:

    Caro Fabio,
    il discorso sulla “timidezza” della Chiesa ci porterebbe lontanissimi. Verso rive forse feconde ma che c’entrano poco con le vicende particolari di cui parliamo qui. Restano i fatti: prima Feltri e il Giornale pugnalano Boffo, poi Ferrara e il Foglio ci spiegano, da fedelissimi ruiniani, che la pugnalata in verità fu comandata da Bertone e Vian. Segnalo solo che Boffo, Ruini, Bertone e Vian stanno comunque sulla sponda della Chiesa, mentre Feltri, il Giornale, Ferrara e il Foglio stanno su un’altra sponda, anche questa ben precisa. Non credo ai complotti ma alle linee politiche e alle convenienze spicciole sì. Sono d’accordo con te: che esistano contrasti nella Chiesa è del tutto normale. Ma ti pare che questi contrasti siano ora, dopo le campagne del Giornale e del Foglio, presentati e analizzati come una manifestazione “normale”? Sacrosanto infine dire che Boffo avrebbe dovuto essere difeso. Perdere un galantuomo perché viene accusato da un giornale (uno qualunque) è cosa davvero clamorosa per un organismo che è, niente di meno che, la Chiesa cattolica universale. L’ho scritto allora, lo riscrivo adesso e sono felice che qualcuno la pensi come me.
    Ciao, a presto, stammi bene

    Fulvio

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